“Mendicante” di Adele Libero

 mendicante

 

Fredde le scale della metro,

logorate da suole distratte,

persone spicciolate,

formiche indaffarate.

Giù nell’ombra, dipinta,

mendicante,

un quadro d’altri tempi,

di poche vesti scalcagnate.

In braccio un bambino,

Sfilano amare le stagioni,

a consumare occhi,

da pianto mai bagnati,

dal vento infastiditi.

In attesa del treno

si riempie la tua mano,

qualche centesimo, un panino,

una domanda oziosa.

E poi arriva la metro,

scatta la corsa.

Di te resta una fugace  vista

(quaggiù, come animali,

siamo in pista).