“Via Toledo o Via Roma?” di Adele Libero
Sabato interessante e divertente incontro all’Humaniter con Amedeo Colella, esperto studioso di lingua e tradizioni napoletane, che già in altre occasioni ha deliziato i soci Humaniter con aneddoti e fatti curiosi della nostra città.
Questa volta il tema dell’incontro è stato quello di alcuni errori comuni della toponomastica di Napoli. Già Benedetto Croce, noto filosofo e studioso napoletano, aveva avuto modo di esprimere il suo pensiero contrario ai cambi di nome alle strade o piazze cittadine. Questo perché ogni nome porta con sé un bagaglio culturale e storico della zona o della strada. Per questo consigliava di attendere almeno venti anni dalla morte prima di intitolare una nuova o vecchia strada ad un personaggio. Questo per evitare che dopo alcuni anni il nome della strada restasse a ricordare una persona di cui nessuno avesse più memoria.
Ma tra gli errori più importanti e tra i dubbi che colgono lo straniero a Napoli ce n’è uno particolarmente grossolano: la via centrale che porta da Piazza Dante a Piazza del Plebiscito si chiama Via Toledo o Via Roma? I napoletani la conoscono, ovviamente, con entrambi i nomi ma se provate a domandare pochi sono sicuri al cento per cento di quale dei due nomi sia quello giusto.
Il tutto risale alla costruzione della via, che doveva collegare la Reggia di Napoli agli acquartieramenti dei soldati spagnoli, siti, appunto, nelle vicinanze, in quelli che ancora oggi si chiamano Quartieri Spagnoli. Il viceré dell’epoca, don Pedro de Toledo, giunto nel 1532, fece costruire la strada e le dette il suo nome.
Nel tempo Via Toledo si guadagnò fama in tutta Europa: era elegante, piena di caffè letterari, di negozi accorsati ed era il fulcro dell’attività cittadina.
Ma con l’Unità d’Italia cambiarono le cose. I Savoia stabilirono che in ogni città vi dovesse essere una Via Roma, importante e centrale. Fu così scelta Via Toledo che da allora cambiò nome in Via Roma. Questo solo formalmente, perché molti abitanti non accettarono questa variazione e continuarono a chiamarla Via Toledo. Tanto che nel 1984 il Comune pensò di ripristinare il vecchio nome. A questo punto, però, i più giovani già conoscevano la via come Via Roma e stentarono ad accettare questa nuova denominazione. E questo è il motivo della persistente confusione.
Il dubbio e la confusione persistono anche per molte altre piazze e vie di Napoli: Piazza Borsa sarebbe intitolata a Giovanni Bovio, la stessa Via Benedetto Croce o San Biagio dei Librai è conosciuta come Spaccanapoli, piazza Nicola Amore è nota come “I quattro palazzi” e così si potrebbe continuare per ore.
Qualche ultima notazione la vorrei spendere per quello che ci è stato riferito sulle strade del Vomero. Nato nel primo ‘900 come quartiere un po’ meno centrale, con l’apertura delle Funicolari che lo collegarono direttamente al centro, conobbe un’espansione immediata. Le nuove strade presero il nome o da artisti (per questo una delle piazze principali si chiama Piazza degli artisti) o da eroi della prima guerra mondiale o di campagne per la conquista delle colonie (altra piazza importante, infatti, è Piazza Medaglie d’Oro).
Circa l’80% dei nomi sono di genere maschile, il restante è di genere femminile, ricordando per lo più Sante o la Madonna. Ma ci sono anche strade intitolate ad artiste femminili: Annella di Massimo (si chiamava De Rosa ma fu detta di Massimo perché lavorava con Massimo Stanzione), Angelica Kaufmann, anch’essa talentuosa pittrice ed Artemisia Gentileschi, altra grande pittrice che, si dice, fu violentata ed osò, nella maschilista società dell’epoca, portare in tribunale il suo stupratore. Ma qui rovesciarono la frittata ed Artemisia fu condannata per adescamento. A sostegno anche il suo stesso nome : arte mi sia gentile esca !!! Prima del processo, per farle ritirare la denuncia, le furono calpestate le preziosissime dita !!!
