Charlotta Seuerling, la blind-song maiden svedese, da me tradotto e rielaborato
Charlotta Seuerling, nata nel 1782 o 1784 e morta nel 1828, è stata una cantante di concerto, una compositrice, una clavicembalista e una poetessa svedese cieca, nota come “The Blind Song-Maiden”.
E’ stata attiva in Svezia, Finlandia e Russia. E’ l’autrice della canzone popolare “Sång i en melankolisk stund”.
Charlotta era la figlia di una coppia di attori e direttori di una compagnia teatrale itinerante. Divenne cieca all’età di quattro anni a causa di un’errata vaccinazione antivaiolosa. Quattro anni più tardi lo contrasse e le cicatrici la rendevano brutta agli occhi della gente e lei diventò timida.
Sin da bambina aiutò la famiglia cantando canzoni che aveva composto da sola con la musica dell’arpa nel teatro dei genitori. Era ampiamente considerata come una meraviglia: la bambina cieca che cantava e componeva musica. Suonava anche la chitarra.
Suo padre era molto ambizioso e manteneva un alto standard nei brani della sua compagnia teatrale, spesso mettendo in scena commedie dal continente come quelle di Shakespeare.
Sua madre era una brava attrice che divenne Giulietta Swedish-speaking a Norrköping nel 1776.
Viaggiarono sia in Svezia che in Finlandia e si esibirono anche alla corte svedese almeno in un’occasione. Erano popolari ma spesso avevano difficoltà finanziarie e problemi con lo staff irregolare. Anche la sorella di Charlotta, Fredrika, era un’attrice ma si sposò con un vicario e si ritirò.
Dopo la morte di suo padre nel 1795 sua madre decise di gestire da sola il teatro e si spostò in Finlandia dove la concorrenza era minore, per fare un tour con la sua troupe. Mandò sua figlia a Stoccolma per subire un’operazione agli occhi. Le avevano promesso di ridarle la vista ma l’operazione fallì e poiché non aveva il denaro per raggiungere sua madre in Finlandia fu costretta a stare in una pensione per donne povere.
Il suo talento musicale fu scoperto nel 1806 da Per Aron Borg che dava lezioni di piano alle donne pianiste della pensione. Fu colpito dalla sua abilità e l’accettò come sua studente privata in teoria musicale nel 1807 accogliendola nella sua famiglia. Impressionato dalla sua abilità nell’imparare aggiunse più materie e presto lei eccelse in scienze naturali e lingue.
Componeva anche poesie e creò un metodo con il quale le poteva scrivere. Borg inventò una scrittura per ciechi con la quale lei poteva leggere le note, il tedesco e il francese. Charlotta non era interessata agli argomenti fatti studiare tradizionalmente alle donne e Borg pubblicò un pamphlet nel quale sosteneva che le donne sono capaci di imparare argomenti a loro proibiti.
Borg le insegnò anche medicina e anche in questa materia ebbe così successo che sostenne che le donne sarebbero bravi, se non migliori, medici degli uomini.
Ispirato dalla sua abilità a imparare Borg fondò il primo istituto per ciechi e sordi in Svezia nel 1808. Seuerling fu la sua prima studentessa e talvolta viene considerata la prima studentessa cieca svedese.
Nel 1808 Borg tenne una dimostrazione durante la quale Seuerling mostrò la sua abilità e talento nel leggere e scrivere, nel suonare l’arpa e il clavicembalo, nel leggere le note, parlare francese e tedesco così come tessere, cucire e lavorare a maglia. Durante quel periodo storico le persone cieche e sorde venivano considerate inabili a studiare e la dimostrazione di Charlotta fu di grande aiuto per l’istituto. La sua abilità attrasse l’attenzione e molto del supporto all’istituto da poco fondato è attribuito a lei.
Il 5 luglio 1809 Borg tenne un esame pubblico per le/i sue/suoi allieve/i di fronte a cinquecento invitati tra i quali la regina Hedwig Elizabeth Charlotte di Holstein-Gottorp. Charlotta eseguì la canzone da lei creata per la regina che si complimentò con lei; dopo di che, in tema coi tempi, lei lasciò andare l’arpa e svenne. Ebbe un grande successo e la scena fu descritta in una poesia da Gustaf Snoilsky. La regina divenne la protettrice del’istituto a cui fu dato anche un supporto governativo.
Seueling scrisse la canzone “Sång i en melankolisk stund” (canzone in un momento di malinconia) per arpa che fu molto popolare in Svezia durante il 19esimo secolo. I suoi temi, la depressione, il suicidio e il tradimento ma anche la felicità dell’amicizia e la speranza che essa dà interpretavano i sentimenti di Charlotta quando Borg era diventato il suo tutore e la sua vita era cambiata.
Nel 1810 Charlotta si riunì a sua madre in Finlandia che era parte della Russia e recitò con la troupe teatrale di sua madre. Nel 1811 ebbero delle difficoltà finanziarie e furono poste sotto la protezione dell’imperatrice russa Maria Feodorovna (Sophie Dorothea di Württemberg) che aveva sentito parlare della reputazione di Seuerling come arpista e ognuna ricevette una pensione di 600 rubli. Charlotta andò in Russia dove assistette allo sviluppo dell’Istituto Valentin Haüys Institute per ciechi a San Pietroburgo dove lavorò. Ritorn in Svezia nel 1823 e morì cinque anni dopo.
L’arpa di Charlotta è al Musikmuseet; ci sono anche le sue lettere e le sue poesie. Tra i suoi scritti ce n’è anche uno che è il più antico esempio di testo per persone cieche in Svedese scritto con un dispositivo di scrittura costruito prima del Braille e conservato alla biblioteca Kungliga.
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