“L’albero della notte” di Adele Libero
L’albero della notte, poi, raccolse
i fogli degli inutili “ti amo”,
appiccicati a rami intirizziti,
baciati all’alba da nuova rugiada.
…
Di sotto la panchina riposava,
pensando ai quei ragazzi innamorati
a quei sorrisi timidi e bambini,
coi libri sopra il prato abbandonati.
…
Non piangere, diceva tra le foglie,
qualcuno che partiva e non tornava,
sedendo alle porte d’infinito
nel mentre il sole in fondo tramontava.
…
Spezzando le parole nella gola
creando sogni nell’atmosfera
e l’albero, curioso, che guardava,
come si cresce e come il cuore spera.