“Bambini di Siria (della morte per fame)” di Adele Libero

 

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M’assilla questo vento nella casa,

quando da Est si perde nelle mura,

urlando guerra e volti non umani,

carogne che c’aspettano, vicini.

E’ solo a un’ora di volo quella porta,

che dà sul mondo libero di ieri,

potrei tornare lì come una volta

senza piagare i piedi sulle lame.

Ma il mio fiore più bello si scolora,

la buona acqua della vita aspetta,

ed io guardo quel faccino invecchiato,

che sta morendo, o è già morto annegato.