“Rinascita”, di Adele Libero

rinascita

 

Rinasco primavera in questo nido

nuovo e nudo che mi fu allestito,

non con parole vuote o verbi finti,

ma con quei rami neri, mingherlini,

laddove nasce e spinge il roseo boccio,

a respirar spuma di neve e trilli

d’allodole che giran dispettose

tra questi gai rametti inturgiditi.

Così dentro la linfa mi rinnovo,

qualche dolore allo spuntar dell’alba

a ricordar che il tempo ha assottigliato

le ossa e il cuore, ancora impertinente,

che la clessidra non vuol più girare,

sfiorando apposta tutte le mie rughe,

incorniciando gli occhi miei profondi,

danzando dentro i petali d’un fiore.