“Rinascita”, di Adele Libero

Rinasco primavera in questo nido
nuovo e nudo che mi fu allestito,
non con parole vuote o verbi finti,
ma con quei rami neri, mingherlini,
…
laddove nasce e spinge il roseo boccio,
a respirar spuma di neve e trilli
d’allodole che giran dispettose
tra questi gai rametti inturgiditi.
…
Così dentro la linfa mi rinnovo,
qualche dolore allo spuntar dell’alba
a ricordar che il tempo ha assottigliato
le ossa e il cuore, ancora impertinente,
…
che la clessidra non vuol più girare,
sfiorando apposta tutte le mie rughe,
incorniciando gli occhi miei profondi,
danzando dentro i petali d’un fiore.