Cristina Roccati, terza donna laureata in Italia, di Camilla Ferrari

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Attraversando via Carducci a Rovigo, sulla destra si incontra un grande e storico edificio, da un secolo e oltre adibito a Scuola superiore, l’ex istituto magistrale, intitolato a Cristina Roccati. Quello di Cristina Roccati è un nome importantissimo per la scuola, per la città di Rovigo, e per l’intero mondo femminile italiano. Nata e vissuta a Rovigo, ebbe in pieno ‘700 “l’ardire” di laurearsi entrando così in un inaccessibile mondo intellettuale esclusivamente maschile, a soli diciannove anni. “Il ruolo della donna nella cultura veneto-emiliana del ‘700. La figura di Cristina Roccati principe dell’Accademia dei Concordi nel 1751”, è il titolo dell’incontro fortemente voluto insieme all’Assessorato alle pari opportunità, da Associazione Minelliana e Archivio di Stato, svoltosi sabato 26 marzo 2011 presso la Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi di Rovigo.

L’obiettivo è quello di delineare e circoscrivere il contesto storico nel quale visse la Roccati per individuare e comprendere a fondo la personalità di questa donna polesana, che attraversò grandi difficoltà economiche e ruppe schemi sociali radicati, con grande dignità.

Non era sola comunque, in un Veneto dominato dalla forza intellettuale e accentratrice di Venezia e della vicina Emilia Romagna, i nomi femminili che la storia del secolo dei lumi ci tramanda come grandi intellettuali, sono diversi. Le ricerche di Sandra Secchi Olivieri (Università di Padova) e Marta Cavazza (università di Bologna), portano infatti a riscoprire quei “microcosmi femminili”, sconosciuti per lo più, ma ricchissimi, che in Veneto e Emilia costituivano una grande risorsa di scambio culturale. Durante tutto il ‘700 i salotti di queste dame diventano luogo di scambio e confronto fondamentale.

Si parla di poesia, matematica, fisica, filosofia, non solo a Venezia ma anche nelle corrispettive ville “in terra ferma”, a Brescia, Padova e Vicenza. Tra i molteplici pensieri che illuminarono l’Europa, quello rivolto alle donne di luminoso aveva ben poco: “La donna” si diceva infatti “non è certamente adatta a capire di fisica o di latino”, pensiero smentito ovviamente da una forza femminile crescente che determinò in questo periodo un calo drastico di costrizione femminile al monachesimo e l’istituzione a Venezia del divorzio. Luisa Bergalli, a Venezia si occupa di poesia e drammaturgia, Ottavia Negri Velo, nobile dama vicentina amante di letteratura e arte, lascia inediti i suoi due volumi, le cronache di Vicenza, Elisabetta Caminer, sempre vicentina, borghese di nascita, rimasta vedova giovanissima, gestisce da sola una tipografia, nelle quale ospita intellettuali e artisti divulgando poi sul suo giornale il frutto degli incontri.

A Bologna si ricorda una figura femminile essenziale e straordinaria, quella di Laura Bassi non solo laureata, ma anche docente all’Università di Bologna. E’ infatti davanti a lei e al resto della “commissione” bolognese che la rodigina Cristina Roccati si laurea il 5 maggio in Filosofia nel 1751, è la terza in Italia e la prima donna ammessa a frequentare le lezioni universitarie. Infine la relatrice Antonella Turri (Accademia dei Concordi) approfondisce la vita e l’animo di questa giovane e coraggiosa intellettuale. Cristina ha due fratelli, pressoché analfabeti. Dunque sulle incredibili doti della figlia, il padre di Cristina punta tutto, e lo fa a ragione. Dopo la laurea la giovane prosegue i suoi studi a Padova approfondendo la fisica newtoniana, il greco, il latino e l’ebraico. Nel 1751 viene nominata principe dell’Accademia dei Concordi, la sua nomina crea una spaccatura tra i soci accademici che vede allontanarsi il Manfredini. Cristina rinnova e tiene lezioni, istituisce, sull’onda bolognese, l’istituto delle scienza, e riorganizza l’Accademia in senso maggiormente didattico. L’Accademia dei Concordi oggi conserva una parte dei volumi appartenuti alla biblioteca della Roccati e venduti da lei stessa per 4155 lire (una bella somma per allora) al maestro e amico carissimo, canonico Silvestri, il quale, con questo gesto, più affettuoso che necessario pare, tolse Cristina dai guai finanziari causati da un errore paterno.

Cristina tenne per l’Accademia circa 54 lezioni e una dissertazione sull’origine del mondo.

Si conservano in Accademia dei Concordi alcuni scritti relativi a Cristina Roccati: alcuni versi di autore anonimo, uno scritto del canonico Silvestri, una citazione di Cessi e Rossetti, nel ‘900, che, sprezzanti, la definiscono malamente una semplice “versaiuola”.

 

http://rovigooggi.it/articolo/2011-03-28/una-donna-illuminata-e-piena-di-coraggio/#.V-IbQuT_rIV

 

https://en.wikipedia.org/wiki/Cristina_Roccati

https://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/86-roccati-cristina