Jean Rosenthal, pioniera del disegno luci teatrale, di Carol Fippin, da me tradotto e rielaborato

Jean Rosenthal è stata una pioniera del disegno luci teatrale. “La luce è quasi tattile per me. Ha una forma e una dimensione”.
Ispirata dai quadri di Rembrandt e Monet Rosenthal padroneggiava gli aspetti tecnici e poetici delle luci di scena. Usava la forma della luce, il colore e il movimento per esprimere l’intenzione di uno spettacolo. Integrando attentamente la luce nel testo complessivo di un copione Rosenthal credeva che “l’opera più brillante e di maggior successo che un disegnatore di luci possa fare sia usualmente la meno evidente”.
Eugenie Rosenthal nacque a New York City nel 1912. I suoi genitori che erano emigrati dalla Romania alla fine degli anni ’80 del 1800 erano entrambi figli di sarti ebrei. Erano una famiglia non convenzionale per quei tempi, entrambi i genitori erano medici, suo padre un otorino, sua madre una psichiatra.
Seguendo le credenze educative progressiste di sua madre Jean e suo fratello frequentarono la Ethical Culture School nel Bronx e in seguito s’iscrissero alla sperimentale Manumit School a Pawling, New York. Come scuola superiore Jean studiò alla Friends Seminary a Manhattan, un ambiente educativo più formale, dove ebbe difficoltà a inserirsi. A sedici anni si diplomò a malapena.
Con i voti troppo bassi per essere accettata in un college prestigioso Rosenthal s’iscrisse alla Neighborhood Playhouse School of the Theatre a Manhattan. Fu presto attratta dal lavoro di danza sperimentale di un membro della facoltà, Martha Graham. Tra il 1928 e il 1930 Rosenthal s’immerse nell’opera di Graham facendo tutti gli aspetti della produzione e l’assistenza tecnica. Per avere un training tecnico più rigoroso Rosenthal s’iscrisse alla Yale University School of Drama dal 1931 al 1934.
Durante la produzione di Julius Ceasar di Orso Welles nel 1937 Rosenthal si fece un nome come disegnatrice luci inventiva facendole ottenere una serie di lavori a Broadway. Nel 1940 fondò la propria compagnia, la Theatre Production Service, che aveva un catalogo con ordini via mail per attrezzature teatrali.
Rosenthal fece le luci di scena per molte, celebri opere e musical di Broadway come West Side Story (1957), Becket (1960), Hello, Dolly! (1964), Hamlet (1964), Fiddler on the Roof (1964), The Odd Couple (1965) e Cabaret (1966). È soprattutto famosa per le sue luci non convenzionali negli spettacoli di danza e nelle opere. Lavorò anche consulente in progetti come il Pan Am terminal del John F. Kennedy Airport a New York, il Los Angeles Music Center, l’American Shakespeare Festival Theater nel Connecticut così come in alcuni teatri in Canada e in Australia.
Una donna piccola con i capelli scuri e gradi occhi blu Rosenthal affrontò il sessismo della sua professione dominata dagli uomini essendo sempre molto cortese e riferendosi comunemente al su gruppo di elettricisti con “darling” e “honey”.
Nelle ultime settimane della sua vita malata di cancro e confinata su una sedia a rotelle Rosenthal disegnò le luci della sua ultima collaborazione con Martha Graham.
Fino alla sua morte a New York nel 1969 Rosenthal visse una “vita nella luce”.
http://jwa.org/encyclopedia/article/rosenthal-jean
https://en.wikipedia.org/wiki/Jean_Rosenthal