Ti amo ma non posso, di Cecile Bertod, recensione di Daniela Domenici

E con questa recensione realizzo uno splendido poker con Cecile, dopo
e poi
e appena tre mesi fa
eccomi a parlarvi della sua ultima creazione “Ti amo ma non posso” che ho divorato in un soffio e che mi ha fatto sorridere, tanto, e commuovere, altrettanto, grazie alla straordinaria capacità dell’autrice di travolgere la lettrice e/o il lettore con dialoghi incalzanti, scoppiettanti, con inserti musicali, con terminologie ad hoc per i vari contesti e con un innato acume psicologico che le permette di caratterizzare perfettamente ognuno/a dei/lle principali protagonisti/e.
Questa volta Bertod si “trasferisce” sulla West Coast e dove vive e lavora la sua goffa, dolce, curvy eroina Sam, alias Samantha Preston, tra la redazione di un quotidiano in cui fa la gavetta da tre anni e il backstage di un concorso di bellezza (per “curvy women” appunto) in cui Sam si ritrova catapultata per caso.
Intorno a lei si trovano ad agire una solidale amica-collega di lavoro, Terry, ma soprattutto due uomini, Dave, vicedirettore del quotidiano, e Al, uomo misterioso che ha a che fare col concorso (ma il suo vero ruolo lo scopriremo solo alla fine). Delizioso anche il ritratto di Brian, amico di lunga data di Dave, e dei make up artists che dietro le quinte aiutano Sam ad affrontare il palco.
Ancora una volta bravissima Cecile, sei una fucina di idee in continua eruzione, aspetto la prossima con infinito piacere.