La Spagna si sta liberando dei nomi di strade intitolate a leader fascisti e le sta dedicando, invece, alle donne, di Annalisa Merelli, da me tradotto e rielaborato

Sebbene il regimo totalitarista spagnolo di Francisco Franco sia stato rovesciato quasi quarant’anni fa la sua eredità è ancora presente nella nazione. Camminate nelle città spagnole e troverete probabilmente strade intitolate a membri del regime come il generale José Millán Astray, il procuratore Adolfo Muñoz Alonso, il ministro José Enrique Varela e molti altri.
Ma non per molto ancora.
Lo scorso febbraio il governo, applicando una legge del 2007 che prometteva di liberarsi dei simboli dell’eredità autocratica negli spazi pubblici, ha annunziato che avrebbe cambiato quelle strade. Ora le città in tutta la nazione stanno venendo dedicate a donne rispindendo così alle lamentele sul fatto che circa il 90% delle strade nelle città spagnole sono dedicate a uomini e quelle che onorano le donne si riferiscono generalmente a sante.
Janette Sadik-Khan, ex commissaria dei trasporti della città di New York una volta disse una celebre frase “se puoi cambiare la strada puoi cambiare il mondo”. Se lei ha ragione la Spagna è sulla sua strada verso una rivoluzione metaforica. Dal 2005 la città di Cordoba ha rinforzato un mandato che contempla che metà delle nuove strade siano intitolate a donne. A Barcellona il numero totale delle strade intitolate a donne è passato dal 7% del 1996 al 27,7% del 2010.
Per correggere ulteriormente lo squilibrio Valencia intitolerà l’80% delle sue nuove strade a donne e Bilbao, Oviedo e Càdiz progettano di seguirne l’esempio.
Molte delle strade sono o saranno dedicate a donne spagnole attaccate dal regime di Franco incluse attiviste, rivoluzionarie e combattenti per i diritti civili come Soledad Cazorla, la prima pubblico ministero a specializzarsi in violenza di genere. Altre avranno i nomi di donne di talento, dalla Spagna e dal resto del mondo, che si sono distinte in campi come la fisica o i movimenti per la parità dei diritti. Nella città di Léon dove la selezione dei nomi è fatta con voto popolare un recente gruppo di possibili nomi di strade includeva l’attivista americana Rosa Parks, la pittrice messican Frida Kahlo, la romanziera inglese Jane Austen e l’inventrice spagnola Ángela Ruiz Robles.
Altre nazioni dovrebbero prendere esempi: la carenza di strade dedicate a donne non è un problema soltanto spagnolo. A Roma, per esempio, solo il 3,5% delle strade hanno un nome di donna. Nel 2015 uno studio su sette grandi metropoli mondiali (London, Paris, San Francisco, Mumbai, New Delhi, Chennai, and Bangalore) ha trovato che soltanto il 27,5% delle strade sono intitolate a donne.
http://qz.com/850588/spain-streets-named-after-women/