Inverno annebbiato, di Adele Libero

Sbrilluzza dentro gli occhi quella luce
di briciole d’un sole ch’è bugiardo,
che insegue quei riflessi sopra il tetto,
lampi di pioggia.
…
Intorno freddi raggi, radi fiori,
le panchine zitelle al pomeriggio,
in centro lo smog forte dei motori,
tra le vetrine d’oro qual brillanti.
…
Mi godo quei vestiti, l’alte scarpe,
dal tacco almeno quindici, che belle,
scarpe da donna, proprio come quelle
che provavo, in segreto, di mia madre.
…
E lei rideva d’un gioco bambino,
con l’aria d’ignorare tutto quanto:
il mio vero me stesso, i desideri,
il pianto che io mi portavo addosso !!
…
Ed anche adesso, lo so, vorrei i tacchi,
una parrucca matta, truccare gli occhi.
Mi sento tanto sciocco e lì l’impicco
I desideri dentro l’io ufficiale.
Quello “normale”.