Stilettate al vetriolo, di Tiziana Mignosa

Stilettate al vetriolo
dentro stanze di specchi incompresi
il varco aprono ai mostri
abitatori sconosciuti della cantina
Polvere e ragnatele
testimoni di un sole mai visto
s’offrono al sacrificio di spiare
in nome di una verità gentile
Cade qualche drappo
sul riflesso straniero
scarlatto
come le gocce che adornano l’ego ferito
e altri si frantumano
trasmutando gli aguzzi frammenti
in polvere di stelle
L’autostima cade
-si fa male-
ma poi si rialza
approfitta del masso
per farne il sanifico scalino
Scorgere la perfezione
nell’apparente suo opposto
fa spazio a nuove ali
che lievi fioriscono
sugli squarci di pelle arrossata
Maestri e alunni
noi
viaggiatori del cosmo
perfetti e confusi
nell’essenza manifesta
in questo minuscolo spicchio di tempo
tiziana mignosa
dicembreduemilasedici
Note: tutto serve per crescere anche le cose peggiori