Effetti collaterali, di Rosario Russo, recensione di Daniela Domenici

Una raccolta di sei splendidi racconti lunghi del giovane scrittore siciliano Rosario Russo che ho già avuto modo di apprezzare e recensire, tre mesi fa, per il suo “Quattordici spine”
anche in alcuni di questi racconti troviamo l’ispettore Traversa, un veneto mandato in Sicilia, ad Acireale, città in cui si svolgono tutte le sei storie e che l’autore conosce e descrive con profondo amore.
Nel primo racconto grazie a delle cartoline trovate per caso in un rudere, per la curiosità, del protagonista, tornerà alla luce una storia di vita che tocca da vicino un preside in pensione.
Il secondo è un giallo in miniatura, c’è un tipo che dissemina messaggi in codice perché non sopporta un palazzone costruito in mezzo alle splendide case di Acireale e l’ispettore Traversa riuscirà a risalire a lui.
Nel terzo c’è una storia di vendette mafiose trasversali che s’intrecciano tra Acireale verso la Germania e di successivo ravvedimento da parte del protagonista.
Nel quarto torna l’ispettore Traversa che prende un’insolazione perché non è abituato al clima siciliano e…non posso raccontarvi oltre perché perdereste la magia di Aci e Galatea…
Il quinto è il più lungo e articolato e dà il titolo alla raccolta, è un vero giallo in cui c’è una ragazza che muore per avvelenamento e il commissario Stuto riesce ad arrivare a chi sia stato, l’unica persona che non poteva mai immaginare fosse e il perché lo scoprirete leggendolo…
Nel sesto e ultimo c’è un altro omicidio, un ex prof in pensione che muore davanti all’altare di una chiesa e anche in questo caso si arriverà alla soluzione grazie a un’attenta indagine.