Il passato ha un prezzo, di Diego Collaveri, Fratelli Frilli editori, recensione di Daniela Domenici

È la prima avventura del commissario Mario Botteghi che mi capita di leggere e ne sono rimasta affascinata a tal punto che ho divorato il libro in un soffio e mi ha fatto venire il desiderio di leggere le precedenti. I miei complimenti più calorosi all’autore Diego Collaveri per alcuni motivi che vado a elencare.

In primis per l’appassionata e dettagliata descrizione di Livorno che diventa la vera protagonista di questa indagine; Collaveri dimostra di amare profondamente la sua città così com’è oggi ma, soprattutto, la sua storia anche dei suoi momenti più oscuri com’è quello che dà lo spunto a questo romanzo, un episodio del 1919 che si cercò, in tutti i modi, di insabbiare e su cui il commissario proverà a fare luce con coraggiosa e testarda tenacia nonostante tutti gli ostacoli che verranno messi sul suo cammino.

Un secondo motivo di lode è la caratterizzazione psicologica dei vari protagonisti, dal commissario ai suoi splendidi collaboratori, Mantovan e Busdraghi, alla collega Vittoria fino ai/le vari/e indagati/e per l’omicidio del geometra Morelli che dà il via a una serie di fatti inquietanti di questa “butta storia livornese”, come recita il sottotitolo, che farà riaffiorare nel commissario Botteghi i tanti fantasmi e scheletri nell’armadio che lo tormentano ancora.

Un’ultima ragione è la trama alquanto intrecciata, piena di personaggi/e, con uno stile molto variegato, denso e comunque molto scorrevole nonostante i tanti inserti di storia che arricchiscono chi legge e contribuiscono a contestualizzare ogni evento immaginato dall’autore.

P.S peccato che il personaggio che porta casualmente il mio stesso cognome non sia così simpatico…