Il gatto del Papa – una piccola favola senza tempo, di Flavio Insinna, Rai Libri, recensione di Daniela Domenici
Da favolista di brevi fiabe quale sono ringrazio di vero cuore Flavio Insinna che ci regala questa tenera e divertente favola che, come Esopo docet, ha più di una morale.
I due formidabili protagonisti sono Papa Francesco e un grosso gatto nero parlante; grazie al loro dialogo “che si protrarrà per giorni, girovagando dentro e fuori le mura vaticane, emergeranno dubbi, pensieri, rivelazioni” e il Papa comincerà a interrogarsi sul vero significato della sua missione di “pastore di anime” che lo porterà poi a fare una scelta importante e innovativa che naturalmente non vi racconterò.
Flavio Insinna, con delicata leggerezza, grande umanità e un profondo amore per gli animali, vuole veicolare, con questa sua splendida favola, un messaggio di condivisione e di fratellanza sia tra l’essere umano e l’animale che all’interno del variegato gruppo di gatti, capitanato da Vittoria, che accoglie il gatto nero senza alcun tipo di pregiudizi perché spesso, purtroppo, ci dimentichiamo di “essere umani/e” giustificandoci con il ritmo di vita, le esigenze personali, il lavoro…
Concludo con uno dei dialoghi che mi ha più colpito; inizia il gatto nero ricolto al Papa “parlerai alle menti, all’anima delle persone e allora queste verranno con te. Devi bussare a tutte le porte…qualcuno ti aprirà, qualcuno no ma almeno costringi la gente a schierarsi. E’ troppo comoda l’indifferenza” e il Papa risponde “io non sono un rivoluzionario” e il saggio gatto dice “bè, sappi che l’amore lo è. L’amore è rivoluzionario, l’amore non è neutrale, sceglie da che parte stare…” e noi da che parte abbiamo scelto di stare? Grazie, Flavio!