il gatto che aggiustava i cuori, di Rachel Wells, recensione di Loredana De Vita

https://writingistestifying.com/2023/05/24/rachel-wells-il-gatto-che-aggiustava-i-cuori/

“Il gatto che aggiustava i cuori” (Garzanti, 2015) di Rachel Wells è solo uno dei romanzi che l’autrice scrive scegliendo di narrare la storia dal punto di vista di un gatto, in questo caso Alfie.
Una scelta apparentemente semplice che, però, nasconde non solo l’amore per i gatti da parte dell’autrice, ma anche la sua capacità di osservarne e riconoscerne gli atteggiamenti e i comportamenti.
Questo consente alla Wells di scrivere due storie parallele, quella umana e quella felina in cui, però, il gatto rivela un intuito maggiore nel riconoscere i sentimenti e le emozioni che gli umani stentano a rivelare persino a se stessi tentando anche di porre rimedio alle mancanze e agli errori.
In questo senso, Alfie è in grado di “aggiustare i cuori”, poiché, grazie alla sua sensibile intuizione, riesce a intuire il dolore, a consolarlo, a motivare una reazione che salvi chi ne soffre.
Personalmente affranto dalla solitudine, Alfie sarà in grado di riconoscerne i segni nella sofferenza silenziosa e inespressa degli umani che elegge a propria famiglia e, con il tempo e con il suo amore, anche ad aiutarli a vincere la paura e lo sconforto.
Riuscirà Alfie, infine, a trovare il suo posto e la sua casa? Questo si scoprirà solo leggendo.
Un romanzo che è quasi una favola, scritto con linguaggio semplice e non allegorico, impiegando l’effettivamente possibile punto di vista del gatto per conoscere i sentimenti degli esseri umani. Ne scaturisce una visione tenera, ma anche rivelatrice di tante delle incongruenze e delle inutili sovrastrutture di cui spesso gli esseri umani diventano schiavi.
“Il gatto che aggiustava i cuori” (Garzanti, 2015) di Rachel Wells è una storia di affetti, di ricerca di un rifugio nelle persone oltre che nelle abitazioni. Una storia semplice che coinvolge proprio per la tenerezza con cui avvolge il lettore.

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