Telefona, qualche volta…di Maria Concetta Distefano, edizioni Hogwords 2023, recensione di Daniela Domenici

semplicemente splendido, commovente, struggente, dolorosamente vero, deliziosamente ironico, questo e tanto altro è “Telefona, qualche volta” di Maria Concetta Distefano, scrittrice ed ex docente siculo-torinese, della quale ho già recensito qualche anno fa due opere

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è tornata a “trovarmi” e mi ha profondamente emozionato con questo suo nuovo libro per vari motivi.

In primis per il coraggio che ha avuto nel raccontarsi senza pudori, con una sincerità disarmante, senza filtri, un’operazione dolorosa e difficile che la protagonista si sente portata a fare perché si avvicina un momento clou per lei, un keypoint della sua vita; e questo suo “spogliarsi” è intriso sempre e comunque della sua ineffabile, straordinaria ironia che abbiamo imparato a conoscere nelle sue opere precedenti.

Complimenti poi per le descrizioni di quell’angolo della Sicilia sud orientale che è la patria della scrittrice la quale fa una dettagliata e innamorata ricostruzione di ogni piccolo e grande particolare, il tutto colorato dalle frasi in dialetto disseminate qua e là che la rendono ancora più vera. Ma Distefano è vissuta anche a Pisa e ora vive a Torino e quindi inserisce flash su queste due città oltre che di angoli dell’America dove vanno a vivere alcuni suoi parenti: bravissima!

Senza falsa modestia l’autrice sparge lungo la narrazione gocce della sua variegata cultura letteraria, soprattutto straniera ma non solo, un vero arricchimento per chi legge; e mi sembra di poter “chiamare in causa” Virginia Woolf con la sua “Mrs Dalloway” perché là la narrazione si svolge tutta in un giorno mentre in questo libro è dilatata su due, intensi e profondamente importanti: standing ovation!