accadde…oggi: nel 1914 nasce Hedy Lamarr, di Andrea Daniele Signorelli

https://www.wired.it/article/hedy-lamarr-attrice-gps/
Diva di Hollywood e scienziata: un binomio più unico che raro (indipendentemente dal genere) che riassume in pochissime parole l’eccezionale biografia di Hedy Lamarr. All’apice del suo successo da attrice, negli anni Quaranta, era considerata la “donna più bella del mondo” e protagonista di alcuni film di enorme successo come Algiers (Un’americana nella casbah) o Sansone e Dalila, di cui è coprotagonista e che fece il record di botteghino nel 1949.
Insomma, una carriera da attrice e da diva di primissimo piano. Che però, nel tempo libero, si chiudeva nel suo studio assieme al socio e amico George Antheil per dare sfogo alla sua vera passione: inventare dispositivi tecnologici e non solo. Dal momento che i due lavoravano privatamente, e che questo aspetto della sua vita non è menzionato nell’autobiografia, non si sa molto dell’approccio scientifico e ingegneristico di Lamarr, ma la sua competenza in materia è indubbia e confermata anche dall’inventore Carmelo Amarena, che la incontrò nel 1997 e poi affermò: “Avevamo discusso come due ingegneri di un progetto che ci appassionava. Non avevo mai avuto l’impressione di parlare con una star del cinema, ma con una collega inventrice”.
Nata a Vienna nel 1914 (con il nome di Hedwig Eva Maria Kessler) in una famiglia austriaca alto borghese di religione ebraica, fin da bambina sviluppa una precocissima curiosità per il mondo della tecnologia e dei dispositivi per la comunicazione. All’età di cinque anni, la futura Hedy Lamarr già si cimenta nell’ingegneria inversa, smontando e ricostruendo, per fare solo un esempio, un music box (uno strumento musicale automatico dell’epoca)
Per molti versi, Lamarr è quindi una predestinata del mondo della tecnologia e delle invenzioni. Eppure la sua carriera professionale prende subito una piega molto diversa: a 16 anni inizia a recitare per l’industria cinematografica austriaca, tedesca e cecoslovacca. Tra i suoi primi film, si ricorda lo scandalo suscitato da Ecstasy (1933), in cui compare brevemente nuda e in cui simula un orgasmo (secondo Wikipedia, si tratta del primo film non pornografico in cui ciò avviene).
La cosa non viene apprezzata dal marito, il ricco costruttore d’armi Fritz Mandl, che cerca (senza successo) di comprare tutte le copie del film per evitarne la circolazione. In quegli stessi anni, Lamarr entra anche in contatto – per via del lavoro del marito – con ufficiali militari di vari paesi (tra cui l’Italia), che visitavano la casa per valutare l’acquisizione di prodotti bellici dell’azienda di Fritz Mandl. Perfino Benito Mussolini in un’occasione pranzò nella loro abitazione.
Non è chiaro se Lamarr fosse presente durante le conversazioni relative alle armi, ma si ritiene che furono queste frequentazioni a risvegliare in lei l’interesse per la creazione di dispositivi di uso bellico. Divorziata dal marito e fuggita dall’Austria, Lamarr si trasferisce prima a Parigi e poi a Londra, per arrivare infine negli Stati Uniti nel 1938, dove riprende la sua carriera da attrice per la Metro Goldwin Mayer.
È in questo periodo, a Hollywood, nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale e senza che si sapesse pubblicamente, che, insieme all’amico Antheil, Lamarr crea la sua prima grande invenzione. Motivata dalla volontà di contribuire alla sconfitta dei nazisti, decide di inventare un dispositivo in grado di impedire alle navi nemiche di bloccare i segnali guida inviati ai siluri. La soluzione individuata permette al trasmettitore radio e al ricevitore del siluro di saltare simultaneamente di frequenza in frequenza, rendendo impossibile al nemico localizzarli e bloccarli. Nasce così il frequency-hopping (salto di frequenza).
Lamarr e Antheil offrono la loro invenzione alla marina statunitense, che però la rifiuta considerandola troppo complessa. Negli anni, e con la possibilità di impiegare transistor più leggeri, il loro dispositivo – brevettato nel 1942 – inizia a venire sempre più spesso impiegato, al punto che nel 1962, durante la crisi missilistica cubana, tutte le navi della marina statunitense puntate su Cuba erano armate con siluri dotati del sistema di frequency-hopping.
Questa invenzione non è un caso isolato: mentre la sua vita da diva del cinema inizia a declinare, anche a causa di un comportamento sempre più erratico (che la porterà anche a essere arrestata due volte per furto), Lamarr continua a dedicarsi a invenzioni più o meno stravaganti: un nuovo tipo di semaforo e uno scudo anti-aereo, un pastiglia che gettata nell’acqua crea una bevanda simile alla Coca-Cola e un collare fluorescente per cani. E anche un nuovo design per l’aereo ultraveloce Concorde.
Ma è senza ombra di dubbio il frequency-hopping la sua invenzione più importante, per la quale non solo ha ricevuto il Pioneer Award della Electronic Frontier Foundation, ma che è diventata la base di tecnologie informatiche di cruciale importanza, come il wifi, il bluetooth e anche il Gps. Nonostante la sua invenzione abbia un valore stimato – secondo un documentario – in 30 miliardi di dollari, Lamarr e Antheil non hanno mai ricevuto alcun compenso per il loro brevetto.
A parziale consolazione, Lamarr – morta nel 2000 all’età di 85 anni – ha fatto in tempo a vedere la sua invenzione diventare un elemento fondante della nostra epoca digitale. Ed è probabilmente questo il traguardo che più l’ha resa orgogliosa. Come ha raccontato il figlio sempre nel documentario a lei dedicato, “avrebbe amato essere ricordata come una persona che ha contribuito al bene dell’umanità”.