La somiglianza, di Gisella Modica, Iacobelli editore 2025, recensione di Daniela Domenici

Ho “incontrato” per la prima volta Gisella Modica sette anni fa con il suo “Come voci in balia del vento”

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e l’ho “ritrovata” con questa sua opera più recente “La somiglianza” che ho letto in un soffio e che mi ha affascinato ed emozionato.

Inizio con un paragrafo tratto dalla postfazione di Maria Rosa Cutrufelli che mi trova pienamente concorde “la forza della narrazione di Gisella Modica sta soprattutto, a mio parere, nella capacità di interrogare i ricordi e farne una chiave di interpretazione sia delle storie personali che di quelle collettive” e più oltre “leggere questo libro aiuta a sciogliere gli enigmi e gli inganni della memoria. Nel leggerlo si imparano infatti molte cose sui fantasmi e sulle loro trasformazioni. Il percorso indicato è necessariamente tortuoso e si snoda attraverso le varie forme della narrazione che procede con furia, passione e abilità fino in fondo”: complimenti!

La straordinaria protagonista è Amalia, una giovane donna siciliana che è ossessionata dalla somiglianza che la madre le attribuisce con il nonno, suo padre. Alla sua morte Amalia trova un diario con il racconto della sua vita; per superare questa sua ossessione decide che deve proseguire a scrivere quel diario per capire quale sia stata la vera figura di questo nonno e scoprire quindi la verità, bravissima!

Complimenti per lo splendido stile narrativo arricchito dall’inserimento di parole in dialetto palermitano senza traduzione.