accadde…oggi: nel 1914 nasce Ileana Sonnabend, di Alessandra Necci

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Ileana Sonnabend, gallerista, mecenate e mercante d’arte, venuta al mondo a Bucarest e in seguito naturalizzata americana. Il suo cognome, alla nascita ‒ il 25 ottobre 1914 ‒ è Schapira. Suo padre, Mihai, è un industriale ricchissimo, la sua è una famiglia ebrea. Sua madre, Marianne, è austriaca. Una circostanza che ha notevole influenza. Come ricorderà Antonio Homen, “il luogo importante per la famiglia era Vienna… Ileana era solita dire che il suo interesse per l’arte era nato dall’essere stata lasciata per giornate intere al museo di Vienna, mentre la madre e la sorella andavano per compere”.
La piccola Schapira trascorre un’infanzia e un’adolescenza protetta e felice (Bucarest, nel primo Novecento, è una città vitale e culturalmente stimolante). A un certo punto, però, il suo spirito nomade emerge. “Non vedevo l’ora di sposarmi” ‒ dirà. “Ho incontrato Leo. Era diverso dagli altri. Voleva trasferirsi. Sarebbe partito presto e, poiché volevo trasferirmi dalla Romania a tutti costi, l’ho sposato”. Leo Castelli è un ricco collezionista e mercante d’arte italiano, poi definito “il più importante gallerista del XX secolo”. Il suo cognome alla nascita è Krausz, in seguito prenderà quello della madre, a causa dell’antisemitismo e delle leggi razziali. Il suo stretto legame con l’Italia verrà condiviso da Ileana, che con la famiglia ha trascorso spesso, da bambina, le vacanze a Venezia e a Napoli.
I due si sposano nell’ottobre 1933, poi vanno a vivere a Parigi e aprono una galleria d’arte. Ma il momento è difficilissimo, la città viene invasa dai tedeschi, per cui nel ’41 la coppia si sposta a New York. Lì, in quegli anni, nasce la cosiddetta Action painting, di cui Leo sarà punto di riferimento. I Castelli cominciano a mettere insieme una collezione di importanti opere d’arte e, nel ’57, aprono una galleria. Siamo al Neo Dada, alla Pop Art, a Roy Lichtenstein, a Jasper Johns, a Andy Warhol e a molti altri. “L’air du temps” soffia con forza.
Poi Ileana si innamora del letterato Michael Sonnabend e, dopo il divorzio, lo sposa. Nel ’62, i Sonnabend fondano a Parigi la galleria omonima, dove trovano posto non solo gli artisti americani, ma gli italiani come Schifano e Pistoletto. L’Italia sarà sempre viva in Ileana, come dimostrerà la sua collaborazione con gli Incontri Internazionale d’Arte per la mostra Contemporanea, voluta dalla mecenate Graziella Buontempo nello spazio sotterraneo di Villa Borghese. Nel ’70, la Sonnabend torna a New York, dove si trasferisce poco dopo. E naturalmente dà vita a una filiale della galleria, che diviene un punto di riferimento internazionale dell’arte europea e americana dell’epoca. Visionaria e pragmatica, resta una grande scopritrice di talenti (nel’86, con Neo-Geo, mette Jeff Koons sotto i riflettori). È il 2007 quando quella geniale “cacciatrice” di genialità ‒ “cacciatore amoroso”, come la definisce Bonito Oliva ‒ si spegne.