“A saperlo prima nascevo altrove”, splendida recensione di Fausta Spazzacampagna
Belle: Silvia capelli neri, occhi scuri e brillanti, sorriso ammaliante, abbronzata, voce recitante dai mille registri, con la sua consueta mise nera. Naomi biondina, occhi chiari, chiarissima di carnagione, sorriso timido e divertito, voce delicata e dolce. Silvia dona il gesto e la parola Naomi dona il canto e la musica. La platea pian piano si è riempita, già affascinata dalla meraviglia della Villa Peyron che ospita lo spettacolo; anche la luna piena si è fermata a guardare. E come al solito avviene il miracolo: quelle due casse nere che formano la scenografia, una per Naomi ed i suoi strumenti, una per Silvia….lei sola…..si allargano fino a diventare Firenze, Palazzo Pitti, un convento, fino ad arrivare in Francia e Germania…..e si riempiono di persone…principesse e granduchi, nutrici e servitù e bambini, bambini che dovrebbero essere solo gioia ed invece portano su di sé un destino duro e difficile. Cristiana – primogenita di Cosimo primo, bambina che “non esiste” perché nata deforme, bambina da dichiarare morta e far vivere come se fosse realmente morta…. E ci commuove la piccola e la vediamo camminare con fatica nei cunicoli dove è rinchiusa, e ci indigna la madre e ci intenerisce la sorellina Margherita, unica a “vedere” Cristiana…E poi Cosimo III°, bambino bello, sano, ma triste, così triste da piangere per ogni cosa, la cui principale occupazione è salire sulla terrazza del palazzo ad osservare il tramonto del sole accompagnandolo con i suoi sospiri. E anche per lui un matrimonio combinato… Per arrivare agli ultimi tre rampolli del casato dei Medici – Ferdinando, Anna Maria Luisa e Giangastone – nessun erede per loro …e fu la fine dei Medici…mentre i Lorena entravano in Firenze…. E c’è Silvia, con le sue battute, con la sua verve a tenere il filo del discorso, ad alleggerire il pathos quando si fa troppo forte, ma poi un attimo dopo non c’è più e ci sono solo i personaggi che lei racconta e vive, così vividi da sentirli presenti…..Silvia che suscita la risata ma nello stesso momento ti fa riflettere sulla fatica del vivere, sui binari che portano avanti le varie esistenze anche a dispetto dei desideri e delle scelte…. Tra un personaggio e l’altro Silvia si ferma…testa bassa, occhi chiusi, braccia lungo il corpo…e lascia alla magica musica di Naomi il compito di “cambiare scena”…. Così anche alla fine……ma…..le mani di Silvia vanno a coprire il viso….che fa, piange? Eccola che esplode….non sopporta i finali, la fine delle cose la fa piangere…dopo 200 anni finisce la dinastia dei Medici, dopo 10 anni finisce il Mese Mediceo …..e va via lasciando a Naomi il compito di concludere la serata, un modo grazioso e delicato per far apprezzare appieno la bravura di questa musicista al di là dello splendido accompagnamento che ha sottolineato ogni momento dell’applauditissimo spettacolo.