“Imu ovverosia tasse attraversate da traversie” di Adele Libero

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Imu ovverosia  tasse attraversate da traversie

 

Che il nuovo Governo insediatosi ad inizio anno avesse come obiettivo la cancellazione di alcune tasse, in particolare dell’Imu, ce lo ricordiamo tutti, almeno i proprietari di casa che da qualche anno stanno pagando questa imposizione sulla proprietà (è una tassa patrimoniale, quindi, non rivenendo da alcun reddito).

 

Nel corso dei mesi l’azzeramento per i cittadini del pagamento della prima delle due rate ha occupato in gran prevalenza i dibattiti televisivi, o le pagine dei nostri quotidiani. Il problema essenziale era il reperimento dei fondi per la copertura di questo mancato introito per i Comuni, cioè per i destinatari esclusivi di questa tassazione.

 

Una volta adempiuto a questo rituale, puntualmente, si è riproposto dopo poco quello per la cancellazione della seconda rata Imu. Rituale che è ancora in corso in quanto questa volta lo Stato centrale è riuscito a reperire i fondi per coprire solo parzialmente questa mancata entrata.  In particolare lo Stato ha trovato, finora, solo la parziale copertura della quota dell’eventuale aumento della tassa, deliberato dagli stessi Comuni, che poteva passare dal 4 per mille al 6 per mille del valore catastale dell’immobile.

 

Il cittadino, quindi, dovrà pagare entro il 16 gennaio 2014, nel caso in cui il suo Comune abbia aumentato l’aliquota, il 40% dell’incremento così determinato, al netto delle detrazioni spettanti.

 

Mi rendo conto che solo scrivendolo mi stavo smarrendo per strada. Mi perdevo tra percentuali e valori catastali. Come potrà il cittadino non espertissimo, come me, trovare il tempo e la pazienza per districarsi in tale labirinto di dati? E tutto per pagare, si ritiene, una media di 40 euro pro capite?  Ma non facevano prima a rinunciare a tutta la quota ?

 

Sembra infatti, udite udite, che l’Amministrazione Finanziaria si stia rendendo conto di tale assurdo adempimento e sia in cerca della copertura totale della tassa. Altri dibattiti si terranno sul tema, appassionando gli italiani, mentre il Paese ancora non è riuscito ad agganciare la mini-ripresina europea o a dare un qualsivoglia slancio alle attività produttive che, per contro, si trovano a pagare più tasse degli anni precedenti (101% di acconto sulle imposte sul reddito 2014, ma 101% al paese mio non è più un acconto, è un pagamento delle imposte per il 2014 ed un acconto su quelle del 2015) !

 

Insomma, il solito pasticcetto all’italiana, stavolta servito come strenna natalizia !!