“Downton Abbey – terza serie”, riflessione di Adele Libero
E’ ricominciata ieri sera, su Rete 4, la serie televisiva Downton Abbey, una co-produzione anglo americana con un ottimo cast di attori e che su altri mercati ha raggiunto già la quarta edizione.
Il meritato successo è dovuto ad una molteplicità di fattori. In primo luogo l’ambientazione è meravigliosa, Downton Abbey è una splendida tenuta inglese, un castello da favola, abitato da principesse (le aristocratiche Ladies Crawley) con i relativi consorti e da una notevole schiera di servitori altrettanto snob nel loro genere. Meticolosa la cura dei costumi e delle abitudini della casa, nonché degli ambienti esterni.
I personaggi sono spesso ricchi di sfaccettature, anche se inizialmente possono sembrare un po’ monolitici, ma si evolvono sentimentalmente e spiritualmente durante la serie e mostrano caratteri ben più complessi di quanto non appaia alla prima visione.
La storia si svolge, poi, intrecciando continuamente questi due mondi – gli aristocratici ed i servitori – apparentemente così divisi, soprattutto dalla mentalità e dal rispetto del ruolo di ciascuno, che ne assicura anche la relativa sopravvivenza.
Un nota particolare di merito, infine, va ai dialoghi interessanti, che spesso sfociano in duelli verbali pregevoli (mi ricordano quelli di Orgoglio e Pregiudizio).
Insomma, nonostante il mio non eccessivo amore per la Tv, confesso di aspettare questo settimanale evento con notevole interesse. E voi ?
