“Tempesta” di Adele Libero

tempesta

Frusta il vento, sferza la via,

l’albero tace, terrorizzato,

sa che il nemico oggi è più forte,

pizzica rami, ruba la vita.

E’ padrone l’inverno e t’abbraccia,

schiaffeggia mari, rapina spiagge,

alza cappotti, sparge cappelli,

apre le porte,  scompiglia capelli.

Spalanca gli occhi il mio bambino,

guarda dai vetri, scopre tempeste,

pensa che siamo come formiche,

scoppia un lampo, acceca gli occhi.

Quando Dea Luce alfin ritorna

piange la terra, tutta allagata,

esce di nuovo il passerotto,

cerca molliche, digiuno e zitto.