“Nessuno sa di noi” di Simona Sparaco, recensione di Daniela Domenici
Era da tempo che non mi capitava di leggere un libro così splendido dal punto di vista del contenuto e così perfetto per la forma stilistica (e qui parla la correttrice di bozze e la editor…); c’è riuscita Simona Sparaco, scrittrice e sceneggiatrice di Roma, come leggo nella sua biografia, con il suo romanzo “Nessuno sa di noi”.
Dalla seconda di copertina: “Nessuno sa di noi” è la storia della nostra fragilità. Di un mondo che si lacera come carta velina e di un grande amore che tenta in ogni modo di ricomporlo. Un’esperienza di dolore e rinascita raccontata da una voce così potente e umana da rimanere impressa per molto tempo. Un romanzo che scuote l’anima”: queste parole, in estrema sintesi, danno un’idea di cosa sia la storia immaginata dalla Sparaco e che impatto abbia su chi si trova a immergersi nelle 252 pagine della dolorosa, struggente e bellissima storia da lei immaginata e magistralmente descritta.
Luce, Pietro e il loro Lorenzo sono il cuore pulsante di questo romanzo che vorresti non finisse mai e a cui l’autrice ha regalato un finale assolutamente adeguato oltre che averlo arricchito con l’escamotage delle lettere mandate alla rubrica tenuta da Luce: semplicemente grazie di vero cuore a Simona per avermi fatto emozionare e commuovere come da tempo non mi accadeva.