“Usciamo dall’Euro?” di Adele Libero

 euro

 

E’ da tempo che sentiamo più voci di economisti o di politici che ci spiegano che, dopo una permanenza di poco più di dieci anni, all’Italia forse converrebbe uscire dall’Euro.

 

Io non sono economista, solo una casalinga ma mi domando anch’io se quest’avventura non debba o possa concludersi, tornando alla cara, vecchia LIRA !!!!

 

E tuttavia bisogna fare qualche piccola considerazione. Ad esempio quali potrebbero essere i vantaggi di tale manovra?

  • Come forse ricordiamo tutti, anche per la Lira ogni tanto si effettuava una svalutazione rispetto alle valute ritenute più forti (il Marco tedesco ad esempio) e questo avvantaggiava le nostre esportazioni, che divenivano più competitive;
  • l’incremento dell’export si rifletteva positivamente sia sulla produzione industriale, che registrava aumenti sostanziosi, sia sulla bilancia commerciale, che presentava avanzi, che sul PIL (prodotto interno lordo) che aumentava.
  • Benefici anche si registravano nell’occupazione.

 

Gli svantaggi :

  • Un aumento dell’inflazione importata, dato che le merci acquistate all’estero diventavano più care, fra queste i prodotti energetici, naturalmente.
  • In assenza di protezione adeguata (la scala mobile) si registrava una perdita nel potere d’acquisto delle famiglie,
  • aumentavano anche i tassi di interesse in quanto il saggio maggiore doveva remunerare gli investitori del minor valore della lira rispetto alle altre valute.

 

Si può pensare che i vantaggi e svantaggi dell’uscita dall’Euro potrebbero ricalcare quelli di cui sopra, legati alla svalutazione della lira? A mio modestissimo avviso, ritengo di NO. La situazione, potrebbe essere similare solo se si trattasse  di un ordinato scioglimento dell’euro con ritorno di TUTTI i partecipanti alle vecchie monete (al momento non previsto).  Ma se fossimo i soli a tornare  alla vecchia moneta, vi immaginate quale accoglienza riceverebbe la nuova lira sul mercato finanziario?

 

Già adesso le Agenzie di Rating ci assegnano giudizi poco lusinghieri, ma un’Italia per così dire “single” sarebbe quasi certamente evitata per i primi tempi da tutti gli operatori, o accolta male nell’incertezza delle nostre performances. Inevitabilmente si registrerebbe un tremendo incremento nei tassi di interesse, che spiazzerebbe qualsiasi ricorso al mercato finanziario del nostro Paese, che invece rifinanzia giornalmente parte degli oltre 2000 miliardi di Euro (pari a circa 3.872.540 miliardi di Lire).  I  nostri titoli di debito nazionale  potrebbero diventare in pochi giorni carta straccia. Una prospettiva non allettante né per i detentori (privati e banche) né per il sistema finanziario nazionale!

 

Detto questo, è pur vero  che l’Europa, quella con la E maiuscola, ancora deve davvero nascere. L’unione monetaria dovrebbe essere interpretata dalle Autorità Centrali  con maggiore flessibilità, aiutando gli Stati in difficoltà invece di bastonarli  (caso Grecia) quando non rispettano i parametri, introducendo più di frequente manovre della banca centrale, come forse ora vorrebbe fare Draghi, per dare spinta all’economia o per difenderla dalle speculazioni che sono sempre in agguato.

 

Insomma più spirito europeo vero, più unione, più attenzione ai popoli e non solo alle banche ed ai mercati, più coesione. Io auspico una ricetta del genere, ma non so se sono nel giusto.  Ma, tenuto conto che sembra che la ripresa economica stia arrivando veramente, speriamo di non fare passi falsi che ci respingerebbero di nuovo in crisi !!