Episodio su cui riflettere di Daniela Domenici

 disagio

Stamattina in una delle mie sei classi mi è capitata una situazione che mi ha profondamente colpita.

Stavo facendo fare un semplice test d’ingresso per monitorare il livello d’inglese di ognuno di loro visto che sono appena diventata la loro docente e non li conosco; giro gli occhi nell’aula per veder come va, chi abbia bisogno di spiegazioni, che abbia già finito e vedo un ragazzo nell’ultima fila che ha la testa appoggiata sullo zaino sul banco.

Penso che si sia addormentato e chiedo conferma a gesti al suo compagno di banco che invece dice a voce alta “no, prof, non sta dormendo, ha dei problemi in famiglia…”

Mi avvicino subito e l’amico aggiunge “lui è bravo in inglese ma sta male e quindi non riesce a finire il test” e tira fuori da sotto lo zaino del compagno il foglio con gli esercizi incompleti.

Mi piego sul ragazzo e gli chiedo dolcemente conferma di quanto ha detto il suo compagno e aggiungo, immaginando la cause del suo dolore, “I tuoi si stanno separando?” e lui “Sì, profe” e io “da quanto?” e lui “da due mesi” e io “in modo civile?”  e lui “no, profe, litigando…” e ha continuato a rimanere con la testa sullo zaino.

Dopo un po’ mi ha chiesto di andare in bagno, ce l’ho mandato e ne ho approfittato per ringraziare il suo compagno di banco per avermi spiegato la situazione con tanta partecipazione al dolore dell’amico.

Dalle presentations in inglese che i ragazzi di tutte le mie classi hanno provato, ognuno a modo proprio, a scrivere in questi giorni sono emersi altri casi di separazioni e divorzi nelle loro famiglie ma l’episodio di stamattina è stato emblematico sia per la visibilità del dolore di questo ragazzo sia per l’affetto e la condivisione del suo compagno.