“Questo piccolo grande amore (serie tv)” di Adele Libero
Se c’è una trasmissione Tv che può conquistare subito il cuore questa è “Questo piccolo grande amore”, una serial trasmesso da Real Time nella fascia pomeridiana.
Gli episodi riguardano la vita vera di Jenny e Bill, due sposini che vivono in Texas e che negli anni adottano ben due bambini: Will, dalla Cina e Zoe dall’India. Il tutto ha un carattere di eccezionalità perché tutti, dico tutti, i nostri protagonisti sono affetti da nanismo.
Dunque i genitori sono alti circa un metro ed i bambini sono di poco più piccoli. Per la verità della figlia non posso darvi molte informazioni perché la storia trasmessa è giunta al punto in cui la famiglia (padre, madre ed un bimbo piccolo) sta partendo per l’India a prelevarla.
Naturalmente i genitori hanno notevoli problemi nella vita quotidiana, hanno una casa costruita a loro misura per cui possono svolgervi tutte le attività correttamente. Ma nelle altre attività, sul lavoro, nei supermercati, nei negozi si confrontano quotidianamente con il fatto che niente è costruito a loro misura e, quindi, devono superare continuamente ostacoli a non finire.
L’acquisto del primo carrozzino per il piccolo Will, ad esempio, è un momento tenerissimo. Tutti i passeggini hanno un’altezza del manubrio troppo elevata per Jenny e solo Bill, leggermente più alto, ce la può fare. Pensate a come si può destreggiare una persona molto bassa in una grande città, nel traffico e tra la gente. Eppure ce la fanno. Pensate a come trattare un bimbo vivace, che schizza via come una scheggia anche in casa quando la mamma cammina sempre un po’ lentamente per via della scarsa crescita ossea.
Ma quel che sorprende e che intenerisce davvero è il modo in cui i due si atteggiano verso il mondo: sempre col sorriso, con la consapevolezza che per loro la vita non è facile, per i pregiudizi della gente e per gli ostacoli veri che incontrano. Ma questo non li scoraggia e non li induce a rinunciare ai loro sogni. Che, infatti, pian piano prendono sostanza e verità lungo il cammino.
Penso a quante madri andrebbero fino in Cina o in India a prendere un figlio, per giunta affetto da nanismo! E Jenny ha un lavoro molto impegnativo, essendo neonatologa, mentre Bill è un uomo di affari.
Sono stata conquistata da questa semplice storia, così tenera ed istruttiva. Tanti dovrebbero vedere almeno una puntata per comprendere che il senso della vita sta proprio in un atteggiamento sempre positivo, volitivo e fattivo, senza inutili auto-commiserazioni, accogliendo a braccia aperte ogni nuovo giorno!
