“Racconti di magia, superstizione e…umorismo” di Loretta Giannangeli, recensione di Daniela Domenici
Ho conosciuto l’autrice di questa raccolta casualmente (ma sapete che non credo al caso…) per altri motivi e mi ha fatto dono delle sue tre opere della seconda delle quali, in ordine cronologico, vado a parlarvi.
Loretta Giannangeli è una docente di lettere in pensione con la passione per la scrittura che, come leggo in terza di copertina, ha realizzato progetti teatrali nelle scuole e vinto vari premi letterari.
Questa silloge raccoglie sette suoi racconti che lei pensa siano adatti, come scrive nel sottotitolo, a un pubblico di ragazzi (e ragazze, aggiungo io) dagli 8 ai 15 anni ma che, invece, la sottoscritta ritiene possano piacere e far riflettere anche gli/le adulti/e di qualunque età perché “gli argomenti trattati…variano dallo sfruttamento dei più deboli alla superstizione, dalla religione alla manipolazione genetica e all’inseminazione artificiale…angeli, spiriti, folletti, pozioni magiche, talismani miracolosi, polveri prodigiose danno vita a questi racconti…in ogni racconto si scopre un messaggio…”: ecco, se anche i/le meno giovani si accosteranno a questa silloge col cuore bambino troveranno in ogni racconto un messaggio che farà riflettere, una morale come in tutte le favole che si rispettino.
Eccetto la prima storia, “Anna-Lisa”, che ha come tema centrale la manipolazione genetica tutte le altre sei hanno un lieto fine e provocano un sorriso del cuore e dell’anima grazie anche a quel tocco di magia con cui Loretta ha voluto arricchirle: basta crederci!
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