Valorizzare il ruolo delle donne nelle città, di JCDecaux, da me tradotto e rielaborato

“Questo è un mondo da uomo” sosteneva James Brown nella sua famosa canzone. Ed è ancora vero. L’8 marzo è la giornata internazionale delle donne, un’occasione per ricordare le numerose disuguaglianze di genere che ancora rimangono: dagli stipendi alla violenza domestica o la mancanza di donne nelle sfere decisionali…
Dove stanno le città oggi? In un mondo in cui metà della popolazione mondiale è urbana e una piccola maggioranza di essa sono donne la domanda sul ruolo delle donne nelle città è cruciale. Com’è visibile la presenza delle donne nelle nostre strade? Come le donne pensano e progettano le città e i trasporti pubblici? In quali tematiche importanti si imbattono ogni giorno e come queste possono essere risolte per migliorare il loro accesso allo spazio pubblico?
Ecco una rapida panoramica della relazione ambivalente che le donne hanno con le città.
Quando le città e il trasporto pubblico sono progettati dalle donne
Anche se le donne sono ora ben rappresentate negli studi di progettazione e architettura le professioni costruttivo-ambientali – e in particolare le loro sfere più alte – rimangono pesantemente dominate dagli uomini. Una “over representation” che ha conseguenze sul modo in cui le città sono costruite.
In un articolo del Guardian pubblicato nel dicembre 2014 alcune architette sottolineano la mancanza di donne nella professione e si chiedono come sembrerebbe la città se ci fossero più donne incaricate di disegnarla. Se le architette sono così interessate ai profitti economici come i colleghi il fatto che appartengano a una minoranza influenza sicuramente il loro lavoro – e non è confinato soltanto alle aree per le toilets e per la cura dei bambini. Loro tendono a essere più pragmatiche degli uomini, hanno un approccio più collaborativo nel prendere decisioni e sono migliori nel vedere le cose da punti diversi per creare spazi più inclusivi.
Questo trend è osservabile anche nell’area del trasporto urbano. Mentre gli uomini si focalizzeranno su argomenti tecnici le donne è più probabile che siano interessate sugli aspetti pratici come la collocazione di un parcheggio per biciclette, gli orari di apertura della stazione o l’accessibilità di una fermata di autobus. Queste questioni possono sembrare aneddotiche ma sono la chiave per il successo di un progetto di trasporti.
Lo squilibrio di genere nei nomi delle strade cittadine (e come risolverlo)
Viviamo in città pensate e costruite da uomini ma anche i nomi delle strade sono abbastanza maschili. Solo il 2,6% delle strade della capitale francese sono intitolate a donne. Con Mapbox, la sua piattaforma fatta di mappe, l’ingegnera Aruna Sankaranarayanan ha fatto le stesse osservazioni sulle strade di Bengaluru, Chennai, Londra o San Francisco e ha trovato che soltanto il 27,5% delle strade sono intitolate a donne in quelle città.
Le strade intitolate a uomini non sono soltanto onnipresenti ma sono collocate più centralmente. È più probabile che troviate George Washington nelle strade principali della vostra città – circa 5.000 strade sono intitolate a lui mentre i nomi di donne sono confinati a strade piccole.
I politici prova a riequilibrare questa diseguaglianza dando più nomi femminili alle loro strade: su 26 proposte di intitolazione quest’anno la sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha scelto 22 uomini. Il consiglio comunale di Nantes, città nella Francia occidentale, ha lanciato un concorso di idee per trovare nomi femminili per le sue future strade. Il progetto è stato accolto entusiasticamente dagli abitanti che potevano suggerire qualunque personalità femminile del passato. Alla fine sono stati selezionati 40 nomi di donne da una commissione cittadina.
L’emancipazione delle donne nei luoghi pubblici
Cosa può essere fatto sul posto per ridare la città alle donne? Sono state intraprese azioni per l’emancipazione delle donne e per risolvere l’uso ineguale dello spazio pubblico.
Per creare uno spazio più uguale er entrambi i generi alcune organizzazioni hanno deciso di identificare i problemi con le persone interessate. La non profit francese Womenability ha lanciato un ambizioso progetto di passeggiate esplorative in 25 città nel mondo. A Malmö, Praga o Montevideo i fondatori esploreranno lo spazio pubblico con gli abitanti per identificare i problemi incontrati dalle donne e ripensare la città così che sia le donne che gli uomini si sentano a proprio agio. Alla fine del suo tour Womenability intende organizzare un forum di due giorni a Parigi con la collaborazione delle donne delle Nazioni Unite e del consiglio cittadino di Parigi per elaborare soluzioni operative.
http://www.mobility-trends.com/index.php/2016/04/enhancing-the-place-of-women-in-cities