“Giocherellona e matta” di Tiziana Mignosa

 lupa (2)

 

Anche se la vita

ancora gioca a procrear dispetti

separando ciò che per sua natura

non può di certo essere diviso

ti dico cara la mia Lupa

che tu sei ancora qui

a deliziarmi con la tua bellezza

 

Primavera delicata

e sole strabiliante dell’estate

giocherellona e matta

con la voglia sempre accesa

di coccole

e ancor di più di pappa

 

Ricordi quando

una volta spazzolata la tua ciotola

spudorata sbirciavi dentro al secchio

dimentica come sempre

che avevi già mangiato?

 

E l’effetto che in te cucciola infondeva

la vista e l’odore

che buono reputavi

della scatoletta al tonno

appena, appena aperta?

 

Tu che al trillo del citofono

scodinzolando t’accendevi

e dell’arrivo nuovo

l’occasione raccoglievi

per trasformar la dolce quiete

in briosa allegria a festa?

 

E quando il vicinato intero

ascoltandoti nell’aria

sapeva se ero appena entrata

o da poco uscita dalla casa?

 

Tu che insieme a me

di mantra

e buona musica vivevi

tu che respiravi incenso

a volte anche lacrime

ma di sicuro tanta Gioia

e puro divertimento

 

Ovunque adesso sei

a te che eri la mia ombra

col cuore nelle mani dico

che è stato molto bello

averti avuto accanto

 

A te che adesso pronta sei

per essere figlia

stavolta per davvero

non posso che dirti g r a z i e

per tutto il grande Amore

che tra noi c’è stato

 

 

 

dalla tua mamma diciannoveaprileduemilaquindici, tre giorni dopo il tuo ritorno a casa