Torino: san Tommaso cede il posto ad Adriana Zarri, di Gabriele Guccione

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Le donne correggono i nomi alle vie: la prima programmatrice di pc al posto del matematico.

Dimostrazione simbolica di una Ong torinese su un torto istituzionale: su 2300 strade solo 65 sono intitolate a personaggi femminili

Giuseppe Luigi Lagrange, via! Arriva Ada Lovelace. Una matematica, donna, figlia di Lord Byron, ma soprattutto prima programmatrice di computer della storia, al posto di un matematico, benemerito, certo, ma di sesso maschile. Sotto le targhe di marmo delle strade del centro di Torino sono comparse ieri intitolazioni alternative, di carta: nomi di donne scienziate, letterate e politiche al posto di personaggi uomini.

Una dimostrazione simbolica promossa dalla ong torinese Mais, impegnata da anni nel sud del mondo contro la violenza sulle donne – come nella lotta alle mutilazioni genitali femminili in Egitto o alla tratta delle donne in Sudamerica – che questa volta ha voluto accendere i riflettori su un altro tipo di violenza, quella “istituzionale”. “Cioè – chiarisce la direttrice dell’organizzazione, Stefania Di Campli – la rimozione delle donne dagli spazi e dai luoghi della vita pubblica e civile di una città, a cominciare dalle intitolazioni di vie e piazze”.

E così, via Lagrange “diventa”, in occasione del 25 novembre, via Lovelace; via San Tommaso, dedicata a un santo, lascia il posto a via Adriana Zarri, una teologa e donna di fede; via Alfieri, poeta, diventa via Piera Oppezzo, poetessa; fino a piazza Palazzo di Città, che per un giorno prende il nome della prima donna sindaco di Torino, Maria Magnani Noya.

Un’azione simbolica, certo. Che rende bene l’idea, però, di una realtà a cui spesso non si fa caso: secondo le statistiche dell’Associazione italiana di toponomastica femminile, a Torino, su 2.235 strade, vie e piazze, solo 65 sono intitolate a donne. E in particolare 11 a madonne, 10 a sante, 4 a suore e benefattrici, 21 a regine e personaggi storici, 11 a letterate e zero – 0 – a scienziate.

“Eppure – fa notare Di Campli, che scriverà un appello al sindaco Piero Fassino perché la città presti più attenzione alla toponomastica femminile – non mancano donne alle quali intitolare, a parità di ruolo, professione, importanza storica e meriti sul campo, gli spazi pubblici della città”.

http://nelsegnodizarri.over-blog.org/2016/02/torino-san-tommaso-cede-il-posto-a-adriana-zarri.html