Tre uomini e una culla, al Teatrodante Carlo Monni a Campi Bisenzio (FI), recensione di Daniela Domenici
Un fuoco d’artificio continuo di battute scoppiettanti, un ritmo al cardiopalmo di gesti e situazioni, risate ininterrotte e meritatissime: questo e molto altro ancora è stato, poco fa, “Tre uomini e una culla” per la regia di Andrea Bruno Savelli che ne è uno degli interpreti insieme ad Alessandro Riccio, Nicola Pecci e Lorenzo Baglioni.
La trama è ben nota e non ha quindi bisogno di essere narrata; Savelli interpreta la parte di Marco, il padre (inconsapevole) della bambina, Pecci e Baglioni sono i suoi deliziosi coinquilini, Federico e Michele, che si prendono cura della neonata da subito in assenza di Marco, partito per lavoro, e Riccio “esagera” interpretando almeno sette personaggi diversi, sia maschili che femminili (una è anche la mamma della neonata…), cambiandosi d’abito a una velocità supersonica e caratterizzandoli/e anche con dialetti e lingue diversi: straordinario.
Bravissimo Pecci anche come cantante (lo conoscevo già in questa veste…) perfettamente coadiuvato da Baglioni nell’interpretazione di dolci ninnenanne per far addormentare la neonata della quale s’innamorano giorno per giorno diventandone i tenerissimi zii e riuscendo a far sentire la paternità anche a Marco.
Grazie a questo quartetto magicamente affiatato che ha regalato una serata divertentissima al numeroso pubblico presente.