A mio padre, di Adele Libero

Qual cesto di ciliegie le carezze
da te, mio primo uomo, cuore puro,
per me, che l’innocenza di fanciulla
poggiavo sulle ciglia.
Per strada oppure in casa, c’eri sempre,
e proteggevi i miei malfermi passi,
spiegandomi del mondo ogni cosa,
del senso della vita.
La tua fiducia mi reggeva il fianco,
ad ogni nube già rideva il sole,
mi raccontavi storie della guerra,
quando non c’ero ancora.
Poi d’improvviso il tempo tuo è finito,
rubato dagli abbracci di mia madre,
venuta in terra a rinnovar l’amore.
E mi lasciasti, padre.