prime donne tra le note, di Ester Rizzo
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Il rapporto tra donne e musica è stato tormentato ed ancora oggi, in alcuni Paesi, come l’Iran, la misoginia musicale colpisce ancora. Infatti nel 2015 la polizia ha impedito l’esibizione delle donne nell’Orchestra di Teheran, nonostante rappresentassero la metà degli 87 musicisti.
Nella storia della musica poche le musiciste, rare le compositrici che si ricordano. Recuperando le labili tracce del passato già presso gli antichi Sumeri troviamo la figura di Enhendianna, una sacerdotessa compositrice. Nel Medioevo accanto ai “Trovatori” ci sono alcune Trobadir. Nel Rinascimento ricordiamo a Ferrara il “Concerto delle donne”, un gruppo di musiciste, cantanti ed esecutrici che si esibivano nei c.d. “Concerti di Musica Riservata”, cioè riservati solo alla Corte.
Consultando una breve storia della musica non troviamo tracce di donna e allora ci chiediamo: quanti talenti delle donne musiciste sono stati messi a tacere?
Il nostro pensiero va a Maria Anna Mozart, detta Nannerl, sorella del più famoso Wolfgang Amadeus. Nannerl possedeva lo stesso talento del fratello ma fu costretta a smettere di suonare per imparare a cucinare, diventare una buona moglie ed una buona madre. Il padre Leopold aveva deciso, date le esigue finanze familiari, di convogliarle tutte sul figlio e permettergli così i tour europei in cui potere esibirsi. E così quel padre dimenticò di aver scritto e tramandato ai posteri un suo pensiero: ”A soli dodici anni, la mia piccola ragazza è tra i migliori pianisti d’Europa” .
E ci sono pure dei ricercatori che sostengono che alcuni dei più grandi capolavori di Johann Sebastian Bach, furono scritti dalla moglie Anna Magdalena anche lei musicista.
Nel 1500, da molti, la musica spesso era considerata strumento di perdizione e di lascivia e Pietro Aretino scriveva: ”I suoni, i canti e le lettere che sanno le femmine, sono le chiavi che aprono la pudicizia loro”. Papa Innocenzo XI proibì la presenza delle donne agli spettacoli musicali e teatrali e nel 1686 ordinò a quelle che lui definisce “canterine” di lasciare Roma o di entrare in convento. E più di un papa emanerà decreti per proibire l’insegnamento della musica nei conventi.
Nel Seicento la possibilità per una donna di affermarsi in campo musicale era molto limitata. Tra le prime donne italiane nella musica ricordiamo Francesca Caccini, la prima compositrice di un’opera musicale completa ” La liberazione di Ruggero dall’isola di Alcina”, che fu non solo la prima opera italiana scritta da una donna ma anche la prima ad essere rappresentata all’estero. Nata a Firenze nel 1587 , a tredici anni si esibisce in occasione del matrimonio di Maria dei Medici con Enrico IV re di Francia e ammirata per la sua bellissima voce venne richiesta alla Corte del Re. Francesca non era soltanto cantante ma scriveva poesie in latino ed in volgare, parlava diverse lingue straniere e suonava il clavicembalo ed il clarinetto. A diciotto anni iniziò a comporre: ballate, madrigali e melodrammi che ebbero tanto successo ma, come per tante altre, alla sua morte cadde nell’oblio. Sempre alla fine del Cinquecento Raffaella Aleotti fu la prima donna a pubblicare composizioni di musica sacra.
Nel Settecento, ricordiamo Maria Rosa Coccia la prima donna ad essere ammessa alla Congregazione di Santa Cecilia. Era nata nel 1759 e già a dieci anni eseguiva concerti con il cembalo che destavano l’ammirazione di tutti. Fu una compositrice ed ottenne un diploma che le permetteva di esercitare l’impiego pubblico di maestra di cappella in Roma. La sua ammissione alla Congregazione di Santa Cecilia diede adito a violente polemiche ed i suoi stessi esaminatori dichiararono che l’avevano “ promossa per gentilezza poiché era una donna”.
Niny Comolli è stata la prima donna musicista dell’orchestra della RAI. E’ stata anche l’inventrice dello Zecchino d’Oro. All’inizio della sua carriera, le sue esibizioni avvenivano dietro un paravento, poiché si riteneva che il pubblico italiano non fosse pronto a vedere una musicista in un’orchestra.
Emilia Gubitosi è stata la prima donna in Italia nel 1906, a conseguire il Diploma di Composizione. E per ottenerlo fu necessario chiedere al Ministro dell’epoca, un permesso speciale, poiché quel corso era precluso alle donne. Emilia ottenne il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale. Insegnò per oltre quarant’anni Teoria e Solfeggio e nel ricordo dei suoi allievi fu una maestra rigorosa ed esigente. Era integerrima: si narra che bocciò un candidato che era stato raccomandato personalmente da Mussolini.
Liliana Renzi è stata invece la prima a conseguire il diploma di Composizione e Direttore d’orchestra.Liliana, il cui nome d’arte era Teresa, era nata a Pesaro nel 1928. A venti anni si trasferì a Milano e conseguì il diploma. Ha suonato in diverse trasmissioni radiofoniche e tenuto molti concerti sia in Italia che all’estero. Ha anche insegnato all’Accademia “Carla Strauss” di Milano. E’ morta tragicamente nel febbraio del 2012 nella sua casa milanese a causa di un incendio sviluppatosi nella cucina del suo appartamento.
Tra le prime donne non italiane, ricordiamo Lili Boulanger, prima donna ad ottenere il Prix de Rome di Composizione Musicale. Era nata a Parigi nel 1893 in una famiglia di musicisti. A sei anni è in grado di leggere la musica e colpiti da questa sua incredibile predisposizione, i genitori le fanno studiare il pianoforte, l’arpa, il violino, il violoncello e l’organo. Purtroppo Lili aveva una salute cagionevole, era affetta da tubercolosi ed infatti la sua vita si spegne a soli 24 anni. Quando vinse il Prix de Rome, un giornalista di “Le Matin” scrisse: “Le suffragette rompono finestre e danno fuoco alle case. Ma una ragazza francese è riuscita ad ottenere una vittoria di gran lunga migliore”. In Italia, la rivista “Musica” con un articolo dal titolo “La guerra dei merletti”, così commenta ammonendo tutti i lettori maschi: ”Da pochi mesi avevo avvertito i musicisti dell’imminenza del pericolo rosa; gli avvenimenti non hanno tardato a darmi ragione. Una giovane suffragette, Lili Boulanger,giunse a trionfare, all’ultimo concorso di Roma, su tutti i concorrenti maschi … con un’autorità,una rapidità, una facilità tale da inquietare seriamente i candidati maschi, che da lunghi anni sudano sangue e acqua per avvicinarsi con fatica a questo traguardo” . In seguito Lili, in un’intervista rivendicherà questa vittoria come una “vittoria femminista”.
Per concludere alcune curiosità: Judith Weir, nel 2014, è stata la prima donna, dopo 400 anni, ad essere nominata compositore reale della corte inglese.
Dalida, all’anagrafe Iolanda Cristina Gigliotti nata nel 1933 e morta nel 1987, è stata la prima donna a vincere, nel 1964 il disco di Platino. Ha venduto nel mondo 170 milioni di dischi, più di Frank Sinatra
Dalida, all’anagrafe Iolanda Cristina Gigliotti nata nel 1933 e morta nel 1987, è stata la prima donna a vincere, nel 1964 il disco di Platino. Ha venduto nel mondo 170 milioni di dischi, più di Frank Sinatra
Isabel Lopez Calzada è la fondatrice e la direttrice di un’orchestra sinfonica d’Europa composta solo da donne.
Sono 70 strumentiste che hanno due obiettivi: rispolverare spartiti femminili “rimasti in soffitta” e caduti nell’oblio per secoli e incoraggiare le giovani musiciste di oggi che seguendo il loro esempi potrebbero far nascere altre orchestre simili. Isabel ha dichiarato che” suonare in un’orchestra di sole donne dà una sensazione di solidarietà”.