accadde…oggi: nel 1880 nasce Adelina Magnetti
http://www.cittadegliarchivi.it/pages/getDetail/sysCodeId:IT-CPA-SP00001-0000057#contenuto
https://ilcalendariodelledonne.wordpress.com/il-calendario-delle-donne-nate-a-napoli/
Adelina Magnetti nasce a Napoli il 3 gennaio 1880.
Esordisce come primadonna il 9 ottobre 1898 al teatro Bellini di Napoli a fianco di Eduardo Scarpetta in “Nina Bonè”, nel corso del quale interpreta, con il capocomico e primattore, un duetto malizioso e scurrile di Salvatore Di Giacomo e Costa, “E ‘tre terature”. Attrice inquieta, il suo successo come soubrette alla moda culmina nel 1901 con “‘A Nanassa”, portato in scena presso il teatro dei Fiorentini di Napoli, successo che la spinge ad accettare ruoli come attrice di prosa drammatica.
Decide quindi di entrare a far parte della compagnia Molinari che agiva presso il napoletano teatro Nuovo, roccaforte del “teatro d’arte” in funzione antiscarpettina, dove nell’aprile 1909 interpreta il suo più noto personaggio, l'”Assunta Spina” di Di Giacomo. In seguito la Magnetti è la protagonista di “Anema bella” di Ernesto Murolo (1910), impersona la figura di una peccatrice in “Addio mia bella Napoli” di Murolo (1910) e in “Malia” di Luigi Capuana (traduzione in napoletano da Libero Bovio), di una eroina in “O Giovannino o la morte” di Ernesto Murolo e Matilde Serao (1911), e infine della torbida Bernardina Pisa nel “Masaniello” di Aniello Costagliola (1913). Continua a interpretare, con successo sempre maggiore, personaggi napoletani creati, tra gli altri, da Murolo e da Di Giacomo facendoli conoscere in tutta Italia e ricevendo grandi apprezzamenti di critica e di pubblico.
Nel 1912 la Magnetti vuole tentare il capocomicato con Giulio Donadio e Gennaro Pantalena. L’iniziativa si rivela però finanziariamente infelice, tale da costringere la Magnetti lontano dalle scene per qualche tempo. Compie un nuovo tentativo in questo senso nel 1919 ma senza fortuna, abbandonando definitivamente le scene nel 1920.
Adelina Magnetti vive a Napoli fino al 1946, anno in cui viene ammessa presso la Casa Lyda Borelli di Bologna. Qui si spegne il 17 luglio 1963