costruttori/rici di armonia, di Loredana De Vita

Builders of Harmony

Le vicende umane dovrebbero unire e non dividere. Esse sono il frutto dell’alterno muoversi in uno spazio e un tempo che, comunque si finga di non avvedersene, è un tempo limitato dentro il quale sperimentiamo emozioni, esperienze, scelte che possono anche apparire contrastanti tra loro, ma che ci danno il quadro chiaro di ciò che siamo. È in questo senso che la coerenza dovrebbe essere una compagna di viaggio e non una meta da raggiungere.

È con coerenza che si costruisce il tempo del proprio essere, quando ciò non avviene, il nostro tempo è diviso e dilaniato tra attimi che ci illudiamo di lasciare in un eterno presente, ma che, in realtà, sono senza tempo e neanche hanno il tempo di dare forma o almeno tratteggio del nostro essere. Siamo abbastanza contraddittori, in realtà, vogliamo tutto e il contrario di tutto, ma rinunciamo alla cosa più importante, l’educazione e la formazione che non sono solo “roba di scuola”, comunque denigrata e ridotta ai minimi termini come paccottiglia tra le mani di un insensato quanto disperato fannullone che non sappia che cosa sia “essere scuola” invece di immaginare di poterla fare soltanto.

Educazione e formazione, oltre il tempo e in ogni tempo, poiché una società, quanto più sviluppa rapidamente e altrettanto rapidamente involve, tanto più ha bisogno che ci siano idee, motivazioni, senso e direzione dietro un agire quotidiano che non può lasciar spazio al vagheggiamento insulso e vuoto degli inetti e degli ignavi, ma ha bisogno di spessore, umano e culturale, motivazioni presenti e prospettive future, speranza e volontà cosciente.

“Siamo” una società, non la viviamo soltanto, non siamo passeggeri distratti che salgono su un treno senza sapere dove vada e che scendono dallo stesso quando pensano di poter tornare indietro. Non si torna indietro, in ogni caso, quel che c’era non lo troveremo più e noi stessi saremo modificati da qualsiasi scelta, anche quella più banale, anche quella temporanea o estemporanea, poiché ogni azione mette in movimento altre azioni e reazioni immutabili nel tempo e nello spazio, ogni istante del nostro vivere è un instante in cui decidere se esserci pienamente o lasciarci trascinare dall’impotenza, ogni istante del nostro vivere costruisce o distrugge legami, ogni istante ci chiede di esserci ed essere parte. Ecco, in queste così alterne e “sgrammaticate” quanto claudicanti vicende umane, abbiamo tutti una possibilità che si configura attraverso due condizioni che rappresentano l’essenza per tutti: costruire armonia con il mondo e avere cognizione del dolore (il nostro e quello del mondo).