la Sicilia negli anni ’50 – ’60, tratto dal libro “Il coraggio della dignità ” di Caterina Cicardello
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quadro di Terenzio Furnari
“..la Pasqua nel suo quartiere ogni anno era anticipata già a San Giuseppe :
dalle nonne di Carlotta , che quel giorno preparavano per tutti ” ‘u maccu frittu”:
si trattava di pasta ‘ditale’ e fave secche, cucinata la sera prima e il giorno dopo,
a pranzo, veniva tagliato a fette, bagnato nell’uovo sbattuto , passato nel pangrattato e infine fritto nello strutto ..(l’olio era troppo lusso) ne risultava una leccornia da rosticceria.. e continuavano con le crispelle di riso al miele .
Ma il meglio era proprio il giorno della Pasqua…oltre alle uova sode colorate e dipinte a mano, preparavano “l’aceddu ‘ccù l’ovu” : si trattava dell’impasto classico per i biscotti a cui si dava la forma di una colomba con le ali aperte dove prima di infornarla vi si collocavano una o due uova sode colorate e dopo si cospargevano di ” ciriminnacchiu ” ..(praline di zucchero variamente colorato)…”
Quella era l’epoca del dopoguerra…quando bastava poco per far felice un bambino…e non solo un bambino….
Memorie preziose!
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