Maldicura – storia di un infermiere che si ammala, di Stefano Serri, Sensibili alle Foglie 2022, recensione di Daniela Domenici

È un concentrato di pura poesia e di sinestesie quest’opera più recente di Stefano Serri, scrittore, traduttore, teatrante e anche infermiere che mi ha profondamente commosso ed emozionato; un giorno l’autore si è ammalato di covid e ha cominciato a scrivere questo libro nel quale ci apre il suo cuore attraverso la storia dei e delle tante pazienti che ha avuto modo di curare, di coloro che non ce l’hanno fatta, dei/lle colleghi/e più o meno affini ed empatici/he, della vita nelle RSA e tanto altro ancora.

Come dice l’amico e collega Andrea Filippini nella sua splendida postfazione “in fondo, forse, mostrando se stesso Stefano ci prende per mano e si prende cura anche di noi” perché non può farne a meno, il suo è un “maldicura” che non viene attenuato neanche quando diventa un paziente e ha bisogno che qualcuno/a gli dia quelle gocce di attenzione, di ascolto e di empatia che lui ha regalato, e continua a donare, nel corso della sua professione-missione. E cito ancora dalla postfazione un paragrafo che spiega quanto il teatro possa aiutare chi ha il “maldicura” come Stefano e il suo amico-collega Andrea ma anche ognuno/a di noi “il teatro è un viaggio senza fine dentro e fuori di sé, è un continuo cercarsi e mostrarsi come fa la persona malata, nel bene e nel male, con grande dignità e coraggio. E più cresce questo percorso, in maniera indirettamente proporzionale, più cadono timori, paure e vergogna e così più fingiamo sul palco meno fingiamo nella vita”.

E, ciliegina sulla torta, Serri ha avuto la fortuna di “incontrare” Sensibili alle Foglie, una casa editrice anzi, meglio, una cooperativa di produzione e lavoro che ha subito accolto questa sua opera perché dal 1990 propone “propone un modo di cercare, di porre domande sui vissuti, sui dispositivi totalizzanti,  sulle risposte di adattamento e sulle risorse creative delle persone che li attraversano”.

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