accadde…oggi: nel 1898 nasce Angela Bambace, di Generoso D’Agnese

Anna Bambace, la sarta che lottò per i diritti del lavoro e delle donne

5 aprile 1975. A pagina 32 del New York Times compare un breve necrologio dedicato ad Angela Bambace. Poche righe, relegate in una anonima pagina dell’importante giornale americano per ricordare una donna fondamentale per i diritti del lavoro femminile. Poche righe per rispolverare una figura che l’America intrisa di imprenditoria aveva mal digerito e sopportato e che invece rappresentò il riscatto per milioni di donne che il lavoro ben pagato lo dovevano proprio alle sue battaglie. Alle battaglie di una ragazza figlia di una coppia che partì  dalla Sicilia e dalla Calabria alla volta del Brasile per poi tornare in Italia e riprendere infine  la nave in direzione New York.

Angela Bambace era nata il 14 febbraio1898  a Santos, figlia di Antonio (nato a Cannitello in Calabria) e Giuseppina Calabrese (nata a Leofonte in Sicilia).  Dopo essere per breve tempo rientrata in Italia, la famiglia emigrò di nuovo, questa volta negli Stati Uniti, nel 1906. Angela fece il suo secondo viaggio sull’Oceano Atlantico all’età di otto anni per stabilirsi con i genitori nel quartiere italiano di East Harlem, a New York. Angela e la sorella Maria iniziarono a lavorare giovanissime seguendo la mamma nel settore dell’abbigliamento. Come sarta iniziò a lavorare prima in casa e poi dal 1917 in fabbrica. Sono anni incandescenti per le lotte dei diritti dei lavoratori. In America non si era ancora spenta l’eco della terribile tragedia della Triangle Waist Company avvenuta il 25 marzo del 1911 e le lotte sindacali per la sicurezza sul lavoro rappresentavano il companatico delle giornate interminabili in azienda. Le donne di casa Bambace parteciparono con coraggio alle riunioni tenute dagli anarchici, dai socialisti e dei membri dell’Industrial Workers of the World. Fin da giovanissima Angela mostra un carattere indomito dimostrandosi da subito una strenua  sostenitrice dei diritti delle donne. Per combattere meglio quelle che sentiva essere le “sue” battaglie si iscrisse all’International Ladies’ Garment Workers’ Union (ILGWU), un sindacato nato nel 1900,  nel quale trovò subito il suo alveo progettuale. Alla giovane italiana venne chiesto subito di occuparsi dell’organizzazione di proteste e scioperi per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Entrata nel 1917 nell’Italian Waist and Dressmakers ‘Local 89 nel 1917 divenne la protagonista chiave nell’organizzazione dello sciopero dei sarti del 1919 . Sposatasi nello stesso anno con Romolo Camponeschi, un giovane romano che aveva trovato lavoro come cameriere, la giovane sarta si ritirò dall’attività sindacale per alcuni anni, dedicandosi ai due figli. La famiglia intanto si era spostata a Flushing (New York) per accogliere in una casa bifamiliare sia i genitori sia Angela e il marito Romolo Camponeschi con i due figli Philip e Oscar, sia la sorella Nino e il cognato Nino Capraro (un anarchico siciliano che oltre a essere giornalista era anche un abile organizzatore sindacale) e le loro due figlie di Nino e Marie. Angela non resistette molto a stare lontana dalla lotta sindacale. Nel 1925 riprese il lavoro divenendo presto una delle attiviste di punta del sindacato e segnando la propria vita con un divorzio e la perdita della custodia dei figli. La sindacalista nata a Santos organizzò lo sciopero delle lavoratrici tessili a Elizabeth (New Jersey) nel 1932 e portò in strada ben   75.000 sarte a New York nel 1933.

angela bambace d80cc2fe 1ec0 46fc b5f5 f860a18bedb resize 750Alla fine degli anni ’20 Angela Bambace incontrò e si innamorò di Luigi Quintiliano, un sarto con idee anarchiche che servì come segretario del Comitato italiano per le vittime politiche e svolse un ruolo attivo nella difesa di Sacco e Vanzetti. Angela e Luigi formarono un sodalizio indissolubile rimanendo insieme per tutta la vita. All’inizio degli anni ’30, l’ILGWU chiese ad Angela Bambace di organizzare i lavoratori dell’abbigliamento a Baltimora e il compito temporaneo si trasformò in incarico permanente nel 1936. Nel 1942 la sindacalista fu nominata manager del nuovo distretto dell’ILGWU nel Maryland-Virginia, mantenendo tale ruolo anche dopo che la riorganizzazione del distretto in dipartimento del sud. Nel 1956, divenne la prima donna italoamericana eletta Vicepresidente dell’ILGWU e membro del Comitato esecutivo generale. Legittimando di fatto la sua nomea di tenace combattente dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Angela Bambace non si limitò oltretutto a combattere solo nelle fila del sindacato. La tenace italo-americana fu coinvolta in molte organizzazioni, tra le quali si ricordano l’Americans for Democratic Action, Baltimore Community Action Commission, United Nations Association, Southern Conference Education Fund, Maryland Commission on the Status of Women e Jewish Labour Committee.

Chiamata a ricoprire l’incarico di vice presidente del consiglio esecutivo dell’ILGWU dal 1956 al 1971 fu di fatto la prima donna a entrare nel consiglio esecutivo dell’ILGWU, fino ad allora composto esclusivamente da uomini. Nel 1972 decise infine di lasciare l’impegno sindacale sapendo di non godere di buona salute. Tre anni dopo il suo ritiro, Angela Bambace morì di   cancro a Baltimora, nel Maryland, nel 1975.

Le carte di questa grandissima combattente per i diritti del lavoro e per quelli delle Donne, sono conservate nell’archivio dell’Immigration History Research Center della University of Minnesota.

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