il primo museo del mattoncino Lego in Sardegna, di Eleonora Bullegas

https://www.agi.it/cronaca/news/2023-04-02/museo-mattoncino-lego-sardegna-20773634/

Si chiama KaralisBrick, si sviluppa su una superficie di 260 metri quadrati ed è il primo e unico ‘Museo del mattoncino’ presente in Sardegna, con circa 500 opere in esposizione, realizzate interamente con quasi 500 mila Lego.

La mostra permanente aperta a Cagliari, in viale Trento, è curata da Maurizio Lampis, fondatore e presidente dell’associazione culturale KaralisBrick, in collaborazione con il socio Gianluigi Cornaglia. Nel ‘Museo del mattoncino’ appassionati e visitatori possono trovare dieci temi differenti, tutti realizzati secondo la fantasia dei costruttori.

Il percorso si snoda tra ricostruzioni di alcuni monumenti e luoghi più o meno conosciuti della Sardegna, come la Torre dell’Elefante a Cagliari, la basilica di Saccargia a Codrongianos (Sassari), l’ex distilleria ‘Si ‘e Boi’ a Selargius (Cittaà metropolitana di Cagliari), il campanile della chiesa di San Ponziano di Carbonia (Sud Sardegna), l’imponente arco di Cala Goloritze’ a Baunei (Nuoro), il tempio di Antas a Fluminimaggiore (Carbonia-Iglesias) e la parrocchia di Sant’Efisio a Capoterra (Sud Sardegna).

Durante la visita ci s’imbatte anche in castelli e villaggi medioevali, vascelli e galeoni dei pirati, e in due settori dedicati a ‘Star Wars’ e al ‘Signore degli anelli’. A KaralisBrick c’è pure un laboratorio per bambini e bambine, con 20 postazioni, dove i pià piccoli possono giocare con migliaia di mattoncini e cimentarsi con le tecniche costruttive Lego.

“Questa mostra”, sottolinea l’assessore comunale alle Attività produttive e Turismo, Alessandro Sorgia, “rappresenta l’ennesima occasione per promuovere al meglio Cagliari. Gli appassionati di Lego sono in tutto il mondo e contiamo che l’iniziativa possa essere un’attrazione anche per i turisti. I temi di questa mostra permanente variano a seconda dei periodi. Come amministrazione, l’auspicio è che, per incrementare le opere esposte, anche le scuole possano essere presto coinvolte nei laboratori didattici”.

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