flying words, di Loredana De Vita

https://writingistestifying.com/2023/04/07/flying-words/

Ascolto le parole che ho sognato, aspetto che mi raccontino una storia e che la vivano nella mia memoria così come io in sogno le rammendo, una accanto all’altra nel ricamo morbido della mia vita.
Un lavoro tenero e complesso, poiché ogni parola è un filo smarrito, reciso dalla trama, come un fiore smembrato dal prato e riposto in un vaso bello in cui non si ritrova perché non è casa. Parola.
Soffoca nel silenzio immaginario, annega in acqua non di vita profumata, corre nel fiume arido della memoria abbandonata. Parola.
Lama acuminata contro gli oppressori, ala leggera nella speranza della notte, nota stonata nel tempo dei malvagi che, lugubri, la sotterrano senza spegnerne, però, la fiamma. Parola.
Luce nello sguardo cieco, carezza nella valle oscura senza rotta e direzione, castello di sabbia sulla riva che si attarda nell’abbraccio dell’onda che la appaga. Parola.
Voce ardente e sonora che canta e nel vuoto urla di uno spazio inconfessabile, puro, vivo, dove ogni cosa ha senso e ogni cosa è un dono nel sogno o nell’incubo impulsivo che sovrasta e riempie di insana follia il distacco inutile dal senso del tempo.
Fragile parola, parola forte…
Promessa è la parola se fedeltà è il foglio bianco che ansioso la attende.
Trama e ordito, ordito e trama…
La parola sogna senza mai dormire e nella fragile notte sussurra del suo volo.

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