“Nuovi frutti” di Lady P
Falci di luce
a mietere spighe inviolate
in vastità di radure inconsuete
Violenze di seta
a dissipare nuvole
per piovere gli istinti
incatenati in schiavitù leggiadre
dall’inizio dei giorni
Notti
a spogliare le squame
dagli abissi del mostro
appiccicati alla pelle
da secoli
Girandole di forse
a cancellare i perché
con un vento fortissimo
di incoscienza voluta
a scompigliare volumi
di saggezza
Morte annunciata
già annusata
padrona di ogni atomo
da scacciare di schianto
con un tuono perverso
di impulsi rovesciati
di velenosa dolcezza
Vita
che strappa le viscere
che si arrampica
su rocce scoscese
piantando chiodi
nel cervello ribelle
lanciando corde
a lacerare passati
da macerare nel sangue
di ricordi nebbiosi
da perdersi
E noi
a piantare le mani
in orti nuovi
Terra sotto le unghie
per capire
o anche no
A mischiare germogli
frantumando le zolle
con gli artigli dei sensi
ribaltando esistenze
impossibili
A inventare
nuovi innesti di frutti
per sfamare
la fame
di noi