Intervista alla regista Fiorella Sciarretta

foto di Luisa Trudy

Sei la prima regista teatrale donna che incontro da quando faccio la critica teatrale sia qui a Firenze che, prima, in Sicilia e mi è venuta la curiosità di conoscerti più da vicino:

–      Di dove sei originaria?

–      Sono nata a Roma

–      Da quanto anni svolgi quest’attività?

–       Da 30 anni circa

–      Come hai iniziato e dove?

–      Ho iniziato a Firenze presso il Laboratorio 9

–      Hai trovato difficoltà, ed eventualmente quali, a inserirti in questo ambiente così prettamente maschile?

–      Relativamente, ho iniziato come attrice e ho avuto la fortuna di conoscere nel 1988 Bob Marchese e Fiorenza Brogi con cii abbiamo iniziato una lunga collaborazione e dove ho iniziato ad operare come assistente alla regia. Sono stati un ottimo pass

–      La tua attività di regista è circoscritta solo al teatro e solo a Firenze o hai fatto esperienze in altri campi e in altre città?

–      La mia attività ha avuto un evoluzione, ho lavorato anche a Roma e mi sono occupata anche di sceneggiature per il cinema

–      L’essere donna e madre ti ha aiutato nel fare la regista o ti è stato talvolta di ostacolo?

–      Donna e madre? Un ostacolo ma anche una maggiore sensibilizzazione verso le problematiche dell’essere donna e madre

–      Quali lavori teatrali di cui sei stata la regista ti hanno dato maggiori soddisfazioni?

–      Tutti i lavori sono dei parti più o meno faticosi (non dolorosi) ma sono tutte creature tue…. Forse “tutti dormono sulla collina” tratto da “l’Antologia di Spoon River” di Master. Le recensioni lo hanno definito “un ritorno alla pura poesia in teatro”

–       Cosa stai preparando per la stagione che sta per iniziare?

–     Due lavori importanti “Buonanotte mamma” di Masha Norman – Premio Pulitzer e “Aspasia” di Daniele Gardeni e un lavoro come attrice con titolo da definite. “Buonanotte mamma” è un testo che racconta di una figlia che, con grande serenità “avverte” la mamma che si suiciderà. Non vuole essere salvata ma solo che lei capisca, così da non soffrire. Due donne a confronto, due universi che si scontrano, convergono, si rifiutano, si comprendono, solidarizzano, si capiscono….. bellissimo, con Patrizia Ficini, la mamma, nel ruolo che fu della Lina Volonghi e Chiara Ciofini nel ruolo che fu della Giulia Lazzarini. L’altro, un testo di Daniele Gardenti, un uomo simpaticamente “sfigato” che si racconta…. con Gianni Andrei, Piera Dabizzi, Chiara Ciofini, Amerigo Fontani, Mario Salvaderi, Rossella Gardenti….. voce mia, divertente, attualissimo, dove l’omosessualità è una certezza di felicità rispetto a tante coppie “scoppiate”…. questo è il canovaccio. Inizieremo settimana prossima a leggere insieme….