Liberi del CTI di Firenze a San Miniato (PI), recensione di Daniela Domenici

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Nell’ambito della 18esima edizione del premio “Città di San Martino al teatro amatoriale” nella sala congressi dell’hotel San Miniato (PI), un’antica chiesa sconsacrata trasformata in contenitore culturale, ieri sera abbiamo avuto il piacere di applaudire la quarta delle sette compagnie in concorso, quella del Centro Teatro Internazionale di Firenze diretta da Olga Melnik che è ormai “di casa” avendo vinto più di una volta in varie categorie.

Il testo messo in scena è “Liberi”, una rivisitazione teatrale di “Le farfalle sono libere”, una commedia romantica statunitense del 1972 diretta dal regista Milton Katselas che è ambientata nella San Francisco degli anni ’70. I protagonisti sono Jill Tanner, che vorrebbe diventare un’ attrice a Broadway, e Don Baker, un fascinoso ragazzo di buona famiglia, non vedente. I due giovani sono dirimpettai. Tra di loro nasce immediatamente un’attrazione sentimentale che è però fortemente  contrastata dalla presenza ingombrante della madre di lui, Mrs Baker, iperprotettiva perché teme che il figlio possa soffrire per una nuova delusione d’amore. Verso la fine entra in scena anche un altro personaggio, Ralph Austin, il regista del provino che Jill ha appena sostenuto e che potrebbe mettere in crisi il sentimento nascente tra Jill e Don ma la storia avrà un dolce e commovente happy end.

Straordinariamente bravi tutti e quattro i protagonisti, ancora un caloroso applauso virtuale dopo quelli tributati ieri sera dal numeroso pubblico presente, iniziando da Matteo Facenna che riesce a dar vita a un Don non vedente assolutamente credibile, complimenti davvero; e insieme a lui bravissima Ilaria Mulinacci nel ruolo della farfalla – terremoto Jill e Tiziana Fusco in quello della madre dolcemente iperprotettiva. Bravo anche Leonardo Nuti nella parte del regista un po’ kitsch.

Originalissima, come sempre, la scenografia, perfette le luci di Samuele Batistoni e, ancora una volta, grande Olga Melnik sia per la scelta del testo che ha sempre qualcosa di fiabesco che per il suo “tocco magico” ma fermo nel dirigere il suo cast.

Concludo con le sue parole tratte dalla presentazione: “un’atmosfera in cui le farfalle sono veramente libere al pari del vento di una vita in cui i destini si rimescolano alla  inarrestabile velocità di un battito d’ali come esistenze che finalmente corrono alla giusta cadenza di leggerezza e comprensione reciproca.

Domenica sera la premiazione: incrociamo le dita…