“…Le città sono come le poesie…” da “Cose che nessuno sa” di Alessandro D’Avenia
Le città sono come le poesie, prediligono alcune figure retoriche che corrispondono alla loro anima profonda.
Milano è una litote o una reticenza, ama svelarsi nascondendosi, dice “non sono brutta” per dire ”sono bella”, devi corteggiarla per scoprire che è una donna elegante e un po’ snob.
Roma è un’iperbole con i suoi fasti imperiali e la sua storia troppo grande, ma quando capisci che anche lei non ci crede più, ti innamora con il suo imperiale disincanto.
Palermo è una sinestesia, una confusione di storie e sensi: si ascoltano profumi, si sentono colori, si toccano storie.
Genova invece è la città dell’ossimoro. Genova unisce gli impossibili, la bellezza con la rovina, la vita con il cadavere. Gli odori dell’Appennino scendono e si mischiano con quelli che salgono dal mare, rimescolati dalla vita della città… (pag. 236)
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E Napoli ? Con le sue contraddizioni anche lei un ossimoro ?
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