“Braccialetti rossi”, considerazioni di Adele Libero

BRACCIALETTI ROSSI

Sapete già che amo le fiction, quelle ben fatte e interessanti. Sto seguendo “Braccialetti rossi”, ormai ieri alla penultima puntata, e ne sono entusiasta.

Mettete insieme la storia di sei ragazzi che in ospedale si confrontano con la malattia, mettete sei caratteri molto diversi, da quello veramente tosto a quello allegro ed estroverso,  alla ragazza fragile;  mettete un’ambientazione bellissima, in un ospedale pugliese prospiciente il mare ed immerso tra ulivi millenari, mettete una delicatezza ed intelligenza nell’alternare scene tristi a scene allegrissime e vi accorgerete che il tempo della puntata scorre veloce, tra mille emozioni.

Momenti di grande preoccupazione, ansia, tristezza e dolore sono opportunamente dosati con attimi di vitalità prorompente, di corse sfrenate – anche in carrozzina –  per i corridoi dell’ospedale, di bacetti rubati in un ascensore, di cantate corali al letto dell’amico in coma!

Insomma, nonostante le difficoltà, la malattia e tutte le situazioni non piacevoli c’è sempre emozione, racconto di sentimenti, di introspezioni. Ci si innamora di questi ragazzi  di buona indole e dell’amicizia immensa, sincera che nasce tra di loro e li lega, li trascina in situazioni sempre nuove, si consolida. Un’amicizia invidiabile, di quelle che dura tutta la vita…e anche oltre.

Non mi perderò l’ultima puntata di domenica prossima. E voi?