“Alberi” di Adele Libero
Un pomeriggio tornammo,
la casa vissuta d’estate era lì,
coccolata dagli alberi antichi,
ma ora spogli, coi rami avvizziti.
…
Segate le fronde, uscita la linfa,
abbassata, sfregiata la chioma leggera,
che un tempo al sole brillava, importante,
fluente, elegante.
…
Il fiume di sotto s’appoggiava alla riva,
cupo, insolente, or che tutto s’udiva
del suo scorrere lento, pesante,
col ramo che più non poggiava sul ventre.
…
Passeri persi danzavano il prato,
beccando qua e là, guardando quel ramo,
mancato appoggio di sempre,
muto segnale d’un cuore ch’è assente.