“Riflessione su passato, presente e futuro” di Enza Doria

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in passato tutto era sacrificio, per nutrirci bisognava lavorare molto, esempio:per avere il pane, prima dovevi arare la terra,seminare il grano, coltivarlo, mieterlo, preparare l’aia mettere i covoni, con i muli pestarlo per farlo diventare grano dovevi tirare la paglia con i “criva” dovevi ripulirlo , portarlo al mulino ricavare la farina, impastare la farina preparare il forno, far lievitare il pane, cuocerlo; un lavoro di tutta la famiglia, lo spreco non esisteva, tutto veniva riciclato  al massimo con tanto lavoro, la vita era molto stentata, si invecchiava di già a 30 anni.

In 50 anni il mondo è cambiato in meglio, si ha il conforto degli elettrodomestici, si ha la tecnologia, le cure mediche sono all’avanguardia la vita si è molto allungata, la scienza ci fa sempre andare più avanti, ma si sono creati un’infinità di altri problemi: c’è molto spreco, l’immondizia ci sta invadendo, l’agricoltura non è più la stessa le cose genuine non esistono quasi più, l’aria è inquinata, e tanti altri problemi che non sto qui ad elencare

I giovani non sono stati preparati al sapersi adattare agli eventi della vita a cui ognuno deve far fronte, è colpa del passato se si ha questo presente, non si è saputo equilibrare il passato con il presente a cosa porterà il futuro. La mia non è una critica, è solo una  riflessione: non ci siamo accorti che con l’evoluzione abbiamo tralasciato le tradizioni, che sono la base della nostra esistenza .

Dovremmo  ricominciare nelle scuole materne ad apprendere i valori del passato con la tecnologia del presente per avere un futuro più equilibrato.

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