“Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace!”, Graphe.it edizioni, recensione di Daniela Domenici
Volendomi documentare online su Adriana Zarri per il saggio che sto scrivendo su di lei mi è capitato di leggere che una delle ultime cose che ha scritto prima di tornare alla Casa è stata la prefazione a un libro, edito dalla Graphe.it di Perugia che me ne ha gentilmente fatto dono, dal titolo “Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace! – sguardi femminili sul mondo e sul tempo”.
Questo testo raccoglie i contributi di “cinque donne che hanno diverse esperienze di vita, accomunate da un condiviso desiderio di ricerca spirituale…cinque voci femminili si confrontano con alcuni grandi temi attraverso riflessioni che coinvolgono tanto l’analisi delle Scritture quanto gli aspetti più quotidiani e intimi dell’esistenza…” (dalla quarta di copertina).
E se Dio fosse madre prima che padre? Da questo interrogativo nascono i contributi di queste cinque donne che sono Anastasia di Gerusalemme, Aurora della Resurrezione, Maria Concetta Bomba, Maria Concetta Brachino e Silvana Sonno; sebbene siano “diverse per età, formazione, scelte personali…operano ognuna secondo la sensibilità che le è propria perché la pace sia concretezza”, per costruire “un ponte di pace”.
Sono assolutamente avvincenti e appassionanti i punti di vista di queste cinque donne, di ognuna di loro vorrei citare qualche paragrafo ma…scriverei un altro libro; v’invito a fare silenzio interiore e a lasciarle entrare dentro di voi come ho fatto io: arricchiranno la vostra mente e il vostro cuore.
Concludo con alcune parole tratte dalla prefazione di Adriana Zarri “…tutta la nostra cultura virilista prende le mosse da Dio padre, quasi che Dio non potesse essere che padre. Ed è quindi importante, per addentrarci in una diversa cultura, partire da Dio madre. E come da Dio padre scaturisce tutto un modo di essere e di vivere improntato alla virilità (un mondo mascolino), così da Dio madre può nascere (e deve) un mondo ispirato alla maternità e sarà un mondo diverso (appunto materno) dal quale emergerà la dimensione femminile dell’essere e del vivere. Si tratta quindi di una vera rivoluzione…”.
Nel maggio 2013 scrissi questa poesia:
Dio è Madre
C’è spazio di azzurro nel cielo,
tra nuvole bianche e spumose,
c’è forte presenza divina che pare
voler scendere qui in terra al volo.
Timoroso, impaurito, tu scorgi
l’ignoto, spiegandolo invano.
Eppure LUI ti è così vicino,
più di quanto tu possa sentire.
Con le mani, coi piedi, col cuore,
il ricordo di madre perduta
prende posto a svelare il mistero,
bacia fronte e ti rassicura.
Se tua madre per te ha partorito
lasciando al mondo scintilla
d’amore, d’intelletto, di fame
di sapere che erra nel mondo,
è per LUI che ha sofferto le pene,
è per LUI che ti ha dato la vita.
Ed è LUI la tua vera Madre,
mero tramite quella terrena,
mero Amore che t’abbraccia al suo seno.
(molto liberamente ispirata ad un discorso di Giovanni Paolo I, Papa Luciani, del 10/9/1978, che affermò, con grande scandalo della Chiesa, che Dio è Padre ma anche Madre).
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